Microsoft, che recentemente ha dimostrato sempre più interesse nel supportare Linux, l’open source, ed il mondo dei container fa un passo in più.
Dopo aver abbracciato in pieno il mondo dei container, rendendoli partecipanti di primo livello nella propria piattaforma Azure, durante quest’anno ha acquistato l’azienda Deis, da sempre impegnata nello sviluppo di tool e sistemi orientati all’orchestrator Kubernetes.
La mossa, che sembrava inizialmente orientata a portarsi dentro competenze e tool che, evidentemente, era troppo oneroso andare a sviluppare internamente, ha però dato un risvolto inaspettato.
Già, perchè il lavoro congiunto del team Microsoft e Deis ha portato al rilascio di un nuovo framework, chiamato Brigade, pensato per scriptare ed automatizzare una serie di operazioni eseguite all’interno di container.
La cosa inaspettata è che, insieme al tool, Microsoft ha rilasciato anche il codice sorgente del framework, pubblicandolo su GitHub.
Praticamente, in un linguaggio facilmente riconducibile al Javascript, permette con poche righe di codice di scrivere software che viene poi preso in carico dal framework ed eseguito direttamente all’interno di container, in locale o su ambienti cloud (indovinate: si integra perfettamente con Azure):
const { events } = require('brigadier') events.on("exec", (brigadeEvent, project) => { console.log("Hello world!") })
Il tutto integrato con Helm, un tool sviluppato da Deis e rilasciato anche lui -ai tempi- come open source, che insieme a Brigade permette di semplificare parecchio la pipeline che porta dalla scrittura di codice all’esecuzione dello stesso in produzione.
Ovviamente il tutto ha lo scopo di portare sempre più utenti sulla piattaforma Azure, che continua a cercare di trovare -sempre con più successo- il suo spazio tra Amazon e Google; staremo a vedere se il framework è sufficientemente malleabile -ed il codice sufficientemente comprensibile- per vederlo portato anche su altre piattaforme.
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