Di Purism e dei suoi prodotti abbiamo parlato spesso, soprattutto riguardo a Librem 5, lo smarphone completamente libero (ancora in sviluppo ma già ordinabile).
Alcuni si ricorderanno di Librem 15, uno dei primi notebook pensati e proposti appositamente per software opensource nonché realizzato grazie al crowfounding, che (semplificando) vuol dire libere donazioni. Beh, quel progetto è stato portato avanti, tanto da essere disponibile all’acquisto con hardware rinnovato (come CPU Intel i7 di sesta generazione) ed essere disponibile anche in formato 13″ e (in futuro) tablet da 11″.
E la novità riguarda proprio questi notebook: in un comunicato di fine febbraio viene annunciato che è stato integrato con successo il firmware Heads nel gestore di avvio coreboot, abilitato ad usare TPM (Truster Platform Module) per le firme crittografiche. Sembra un po’ confuso, vero? Proviamo a metterla così: con questo ultimo pezzo di software ogni passo del processo di boot può essere firmato, dandoci la sicurezza che non sia stato alterato o sostituito con qualcosa di pericoloso a nostra insaputa, ma senza usare software chiuso (e talvota bacato) dell’azienda produttrice della CPU o del chipset (ovvero Intel). Il tutto a vantaggio della personalizzazione e della sicurezza: essendo tutto codice opensource, chiunque – non ci stancheremo mai di dirlo – può verificare che non ci siano operazioni pericolose, o anche solo lesive della privacy dell’utente.
Se aggiungiamo che il sistema operativo usato è PureOS, ovvero una distribuzione Linux pensata per sicurezza e privacy basata su debian, le parole del fondatore (ed amministratore delegato) di Purism, Todd Weaver, hanno credibilità:
By activating Heads in our TPM-enabled coreboot by default on all our laptops, this critical piece combined with the rest of our security features will make Librem laptops the most secure laptop you can buy where you hold the keys.
Con l’attivazione predefinita di Heads nel nostro coreboot, abilitato a TPM, su tutti i nostri laptop, questo pezzo critico in combinazione con il resto delle nostre funzioni di sicurezza renderà i laptop Librem i più sicuri che qualcuno possa comprare, e di cui abbia le chiavi.
Ma le novità non sono ancora finite, perché c’è qualcosa anche per Librem 5, lo smartphone: in uno dei post di aggiornamento del progetto viene annunciato lo sviluppo ex-novo di un compositore Wayland per il nuovo telefono, in modo da evitare il (vetusto) server X11. Grazie all’uso delle board di sviluppo equipaggiate col chip i.MX 6, ed in attesa di quelle con chip i.MX 8M, sembra che lo sviluppo sia già a buon punto, con ridimensionamento delle finestre e i primi menù di controllo.
Insieme a questo sviluppo, è in progresso anche la shell, stile GNOME, pensata apposta per un telefono (chiamata phosh). Anche questa è una bella novità, anche se ancora in una fase iniziale. Ci sono anche altri campi di sviluppo collegati:
- interfacce responsive o adattive in GTK+;
- supporto dell’input;
- supporto per la telefonia.
Insomma, Purism porta avanti tanti progetti, ma tutti caratterizzati da una cosa: essere opensource. E noi non possiamo fare altro che apprezzare.
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