Appena dato l’annuncio dell’acquisizione da parte di Microsoft di GitHub, la paura, o anche solo l’antipatia, verso il nuovo padrone hanno creato una migrazione di massa: abbiamo assistito ad una vero e proprio esodo dei progetti ospitati. E molti hanno scelto il principale concorrente: GitLab.
Pochi, però forse, sanno che GitLab a sua volta si appoggia all’infrastruttura cloud di Microsoft, Azure: se l’obbiettivo era scappare dal nuovo padrone, in realtà ci si stava consegnando volontariamente, sebbene indirettamente.
Ecco perché l’annuncio del 25 Giugno fatto da GitLab potrebbe avere un risalto particolare: dal 28 Luglio (o giù di lì) lo stesso sarà migrato su piattaforma Google Cloud abbandonando Azure.
Il tempismo potrebbe essere sospetto, quasi ad arte, ma per poter migrare un portale ampio come GitLab serve tempo e preparazione: più di 200 TB di dati dei repository e 2 TB di database, il tutto a caldo, ovvero lasciando il sito principale attivo ed aperto all’uso durante tutto il processo.
Per permettere clonazione e sincronizzazione di sito primario (Azure) e secondario (Google) viene usato Geo, una tecnologia sviluppata da GitLab proprio per questi scopi e per cui questa migrazione rappresenta un test sul campo particolarmente gravoso ma interessante.
La motivazione principale può essere riassiunta in Kubernetes: in GitLab pensano che questa tecnologia sia l’unico modo per garantire il servizio ed aumentare la scalabilità dello stesso. E chi meglio di chi ha inventato Kubernetes per usarlo?
In parallelo GitLab cambierà anche la tecnologia di storage utilizzato, passando dal “solito” filesystem (NFS, considerato un single-point-of-failure) ad un sistema ad oggetti (il più famoso è S3 di Amazon, ma non è l’unico). Anche questo passaggio non è banale, e la sicurezza di non tralasciare nulla richiederà una certa cura.
Per chi volesse seguire da vicino i lavori è disponibile una pagina con tutti i dettagli del processo (ovviamente un repository Git su GitLab), da cui abbiamo conferma che il lavoro è stato avviato ben prima dell’acquisizione di GitHub (almeno 4 mesi fa). A voler essere cattivi, potremmo far notare che questo non implica non sia stato accelerato, però.
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