Linux, aggiornato il Code of conduct: molto rumore per nulla?

by Matteo Gatti on

Come vi ho annunciato prima sul nostro canale Telegram, se già non lo fate vi invito a seguirlo, il Code of Conduct della community di sviluppo del kernel Linux è stato aggiornato e rivisto dalla commissione tecnica. I cambiamenti arrivano sull’onda dell’impatto causato dall’annuncio riguardante il ritiro temporaneo di Linus Torvalds e hanno inaspettatamente sollevato un polverone nella community: vediamo perchè.

Code of Conduct: di cosa si tratta?

Innanzitutto, chiariamo di cosa si parla: il Code of Conduct (letteralmente codice di condotta) è un documento che specifica alcune linee guida da seguire all’interno di una community, in questo caso le regole cui gli sviluppatori di Linux devono attenersi. Le regole in un Code of Conduct, solitamente, sono interpretabili a seconda della situazione e a discrezione dei moderatori; le si mette per iscritto principalmente per informare i membri ed evitare confusione.

Il nuovo Code of Conduct (qui trovate quello nuovo qui quello vecchio) si propone di chiarire cosa si ritiene accettabile nelle interazioni tra membri e cosa potrebbe richiedere l’intervento dei moderatori. In particolare si pone enfasi sulla tolleranza nei confronti dei membri di diverse etnie, religioni, generi e via dicendo.

Il nuovo CoC scatena il putiferio

Passiamo quindi alla reazione della community: un vero putiferio. In rete trovate commenti molto duri. Anche se citare numeri esatti è ovviamente impossibile, un buon numero di membri della community GNU/Linux ha aspramente criticato il nuovo documento, parlando di censura e golpe alle spese di Torvalds e della community. Vediamo di districare la matassa e capirci qualcosa.

1) Linus Torvalds è stato cacciato controvoglia per permettere a chi lo sostituisce di usurpare il kernel?

Si è fatta subito largo la teoria secondo cui il ritiro temporaneo di Torvalds e il cambiamento del CoC sarebbero strettamente legati. I collaboratori del creatore di Linux avrebbero quindi “cospirato” per liberarsene, approfittando della prima scusa disponibile per metterlo sotto pressione e costringelo ad allontanarsi. Lo scopo di questo “golpe” sarebbe dare via libera ai moderatori per espellere dallo sviluppo personaggi “scomodi”, politicamente o altrimenti, ai nuovi membri al vertice. A questo proposito è facile verificare che i cambiamenti al CoC, per quanto non scritti da lui, portano la firma di Torvalds insieme a quella di sei membri (su undici) del comitato consultivo tecnico (Technical Advisory Board). Ovviamente è impossibile stabilire se sia stato obbligato a firmare sotto pressione, ma visto il suo solito carattere è molto difficile da credere. In ogni caso, è quasi impossibile che si tratti di un’iniziativa intrapresa individualmente dall’autore del nuovo CoC, Greg Kroah-Hartman, amico di Linus.

2) Si sta dando peso a cose come genere, etnia e orientamento politico in una community dove non sono rilevanti?

Un’altra delle principali critiche mosse al nuovo CoC riguarda l’idea che, nel tentativo di facilitare la partecipazione anche nella diversità, si vada a porre l’accento su differenze che non influenzano in alcun modo lo sviluppo del kernel, creando così lo stesso problema che si cercava di eliminare. Critiche di questo tipo hanno avuto il boom di consensi su GitHub.
Tuttavia, leggendo il CoC, si nota che la sezione “Our Pledge”, l’unica dove si fa esplicita menzione di diversità, dice esattamente questo: *chiunque* può partecipare, *indipendentemente* da queste differenze, e i moderatori si impegnano ad assicurarsi che nessuno venga discriminato. Non parla di favoritismi in alcun senso e non fa esempi specifici. Si potrebbe certamente dire che alcune cose siano sottintese in qualunque community che si rispetti e che, di conseguenza, questa esplicitazione nel CoC sia superflua – ma è difficile considerarla dannosa. O no?

3) Le nuove linee guida sono sufficientemente vaghe da permettere un abuso da parte dei moderatori?

Passando al fulcro del CoC, ovvero le sezioni che spiegano quali comportamenti sono ritenuti accettabili o meno, molti dei contrari ritengono che le regole siano troppo vaghe e permetterebbero ai moderatori di aspettare al varco membri della community che non gli vanno a genio. Si è anche speculato sul fatto che le interazioni su social media esterni allo sviluppo del kernel potrebbero essere usate contro questi membri. Il nuovo CoC menziona quest’ultima possibilità, ma chiarisce che si parla solo di post fatti con account ufficiali legati al kernel; sui propri account personali i membri della community sono liberissimi di esprimersi come preferiscono.
Per quanto riguarda le possibili ambiguità nei comportamenti accettabili, invece, basta leggere il CoC precedente per rendersi conto che era comunque ambiguo (forse di più…), oltre a sancire pressochè le stesse cose. Inoltre, come accennato all’inizio di questo articolo, il CoC non sostituisce i moderatori della community che mantengono comunque il potere di espellere chiunque per qualsiasi ragione, a patto che gli altri moderatori siano d’accordo. Il CoC non è un documento legale e la moderazione della community rimane a discrezione di chi la gestisce. Questo naturalmente non significa che gli abusi non siano possibili o che siano accettabili, e la situazione andrà sicuramente osservata con interesse mentre si evolve; tuttavia, questo cambiamento non dovrebbe facilitare questi abusi in alcun modo.

Conclusioni

Non posso naturalmente parlare di ogni singola critica mossa contro il nuovo CoC, ma ritengo di avere coperto le principali. In conclusione, nonostante la particolarità della situazione, certi allarmismi non mi sembrano giustificati, almeno per il momento – ma c’è anche chi, forse scherzando, parla di fare un fork a causa di questi cambiamenti – e, per quanto si possano avere opinioni diverse, questa è la bellezza del software libero: si può sempre fare un fork, per qualunque motivo, e nessuno può impedirlo.

Voi come la pensate?

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Last updated on 19 settembre 2018 19:31

Linux, aggiornato il Code of conduct: molto rumore per nulla?

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Written by: Matteo Gatti