Dopo Warhammer anche Mad Max arriva su Linux.

by Matteo Gatti on

Feral Interactive ha annunciato il porting di Mad Max, videogioco action adventure open-world, su Linux e Mac.

Periodo veramente ottimo per il gaming su Linux, Feral Interactive sta facendo le cose in grande e, dopo l‘annuncio del porting di Warhammer 40,000: DoW II Chaos Rising e Warhammer 40,000: DoW II Retribution è giunta l’ora di Mad Max che sarà disponibile ufficialmente tra poco meno di due settimane, il 20 Ottobre.

Mad Max, sviluppato da Avalanche Studios e pubblicato dalla Warner Bros. Interactive Entertainment. È stato rilasciato il 1º settembre 2015 in Nord America e il 4 settembre in Europa ed è basato sull’Avalanche engine. Il gioco prende luogo dopo gli eventi narrati nel film del 2015 Mad Max: Fury Road.

Questi i requisiti che il vostro sistema deve rispettare per poter giocare:

  • CPU Intel i5 o AMD FX8350 da almeno 3.4GHz;
  • 8GB di RAM;
  • Steam OS 2.0 o Ubuntu 16.04 (o superiore).

Il gioco richiede inoltre una scheda video NVIDIA 660ti o superiore, con driver alla versione 367.35 o superiore. Purtroppo, ancora nessun supporto per GPU AMD o Intel.

Requisiti che vanno presi, come sempre, con le pinze.

Ha fatto discutere il mancato supporto per AMD, mancato supporto dovuto a diversi problemi con Mesa che, stando alle parole degli sviluppatori, non ha ancora raggiunto un livello qualitativo sufficiente: “non vogliamo affermare che un gioco è ufficialmente supportato fino a quando non gira alla perfezione utilizzando le versioni stabili dei driver e del kernel“.

Dopo Warhammer anche Mad Max arriva su Linux.

Vi ricordiamo che seguirci è molto semplice: tramite la pagina Facebook ufficiale, tramite il nostro canale notizie Telegram e la nostra pagina Google Plus.

Qui potrete trovare le varie notizie da noi riportate sul blog. È possibile, inoltre, commentare, condividere e creare spunti di discussione inerenti l’argomento.

L'articolo Dopo Warhammer anche Mad Max arriva su Linux. sembra essere il primo su Lffl.org.

Leggi il contenuto originale su Lffl.org

Written by: Matteo Gatti