Qualche giorno fa vi parlavamo delle evoluzioni di SUSE e di come, dopo una serie di passaggi tra diverse aziende, risultasse al momento di una azienda di investimenti svedese.
In questi giorni, a Nashville, si è tenuta l’annuale SUSECon, l’evento che abbraccia proprio questa distribuzione, oltre che l’ideologia open-source su cui -ovviamente- si basa.
Durante i diversi eventi ha preso parola anche Nils Brauckmann, attuale CEO di SUSE che, soprattutto in riferimento all’ di Red Hat da parte di IBM (si apre in una nuova scheda)">acquisizione di Red Hat da parte di IBM, ha affermato quanto segue:
We believe that makes our status as a truly independent open source company more important than ever. Our genuinely open-source solutions, flexible business practices, lack of enforced vendor lock-in, and exceptional service are more critical to customer and partner organizations, and our independence coincides with our single-minded focus on delivering what is best for them.
Crediamo che questo renda il nostro status di vera azienda open source indipendente ancora più importante di sempre. Le nostre soluzioni genuine open-source, le pratiche di business flessibili, l’assenza di un lock-in sui vendor, ed i servizi eccezionali siano ancora più critici per i clienti e le organizzazioni partner, e la nostra concentrazione sull’indipendenza coincide con il nostro scopo comune di distribuire quanto è meglio per loro.
Queste affermazioni non sono del tutto campate in aria, considerando che non solo SUSE è da diversi anni in continua crescita, ma anche che solo nel 2018 ha registrato una crescita del 15%, superando i 400 milioni di dollari di utili per la prima volta.
L’azienda non si è fermata, e negli ultimi 12 mesi son stati aggiunti ben 300 dipendenti, segnale che l’intenzione di crescere ulteriormente è molto forte. In ogni caso, Brauckmann non è l’unico a vedere questo futuro per l’azienda del camaleonte; conferma la visione Jay Lyman, principale analista di 451 Research:
SUSE’s independence should allow the company to maintain its strength in the operating system market (where its Linux is a leading option) while also investing dynamically in additional, emerging markets such as cloud native and DevOps. While SUSE benefited from the investments made by its previous parent companies, it is now better positioned to move beyond past successes and markets to capitalize on new opportunities
L’indipendenza di SUSE dovrebbe permettere all’azienda di mantenere la sua forza nel mercato dei sistemi operativi (dove Linux è l’opzione leader) continuando ad investire dinamicamente in mercati aggiuntivi emergenti, come il cloud native ed il DevOps. Mentre SUSE beneficerà degli investimenti fatti dalle aziende padre precedenti, è adesso meglio posizionata per spostarsi dai vecchi successi e mercati per capitalizzare in nuove opportunità
Nel frattempo, pare che anche l’acquisizione di RedHat da parte di IBM non abbia intaccato il business di SUSE che, ricordiamo, è uno dei partner principali di Big Blue per quanto riguarda Linux su mainframe.
Insomma, beltà da tutte le parti, vedete anche voi questo futuro roseo?
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