Tra le tre principali aziende Linux due hanno una release corporate e una non corporate, con community attive e funzionali su quest’ultimo fronte (Red Hat con Fedora, SUSE con openSUSE). E poi c’è Canonical. Canonical ha solo Ubuntu e il contributo della community, nel corso del tempo, sta diventando sempre meno importante.
Storicamente la community è stata guidata da Jono Bacon, che ha cercato di indicare la via nel corso degli anni. Bacon però ha mollato circa sei anni fa e da allora la community è rimasta senza una guida certa, diventando pian piano irrilevante.
Future of Ubuntu Community
A molti questa situazione non va bene e il discorso è montato nelle ultime settimane su Discourse. Uno sviluppatore Ubuntu, noto come bkerensa, ha aperto un topic dal titolo “Future of Ubuntu Community” in cui, di fatto, accusa Mark Shuttleworth di aver abbandonato la community (lasciata priva di leadership) rimanendo silente sull’assenza di governance.
La cosa più triste, però, è che Mark, che ha beneficiato di innumerevoli ore di volontariato che valgono sicuramente milioni di dollari, non ha avuto rispetto per la community. Non ha nemmeno spiegato perché l’ha abbandonata e ha taciuto sul crollo della governance in cui ha giocato un ruolo poiché dopotutto è il capo del progetto. […] Se le cose non cambiano Ubuntu diventerà una distribuzione corporate e si merita di meglio.
Parole grosse a cui hanno fatto seguito diversi commenti da parte di sviluppatori d’accordo con quanto detto da bkerensa. Il Community Council è vacante da anni, i meeting su IRC per parlare del futuro di Ubuntu sono ormai retaggio del passato.
La risposta di Shuttleworth
Il post è stato pubblicato a fine luglio e Shuttleworth ha risposto solo pochi giorni fa.
Riconosco le frustrazioni che vengono espresse, ma non sono d’accordo con l’immagine generale che viene dipinta. Non sono assente. In effetti, negli ultimi anni ho messo da parte tutti gli altri interessi e preoccupazioni per aiutare Ubuntu a raggiungere una posizione di auto-sostenibilità a lungo termine. È stato un lavoro incredibilmente difficile, ma ci ho pensato proprio perché mi interessa che Ubuntu, come comunità, abbia una spina dorsale solida. Quindi sono più presente che mai, e preoccupato per gli interessi della nostra comunità, e altrettanto grato per il grande lavoro che molte persone continuano a fare sotto la bandiera di Ubuntu.
Shuttleworth ha anche sottolineato che il Community Council si è gradualmente estinto a causa di una mancanza di interesse. Ha anche riconosciuto che l’assenza di un leader per la community non è una cosa positiva precisando che, nel corso degli ultimi anni, ha comunque visto una community forte e attiva.
In parte, sono io che non sono sicuro di come ristrutturare una funzione di leadership della community in grado di svolgere un lavoro soddisfacente che richiede dedizione e giudizio, ma genera anche una ricompensa per coloro che si impegnano. Se il lavoro sul CC (Community Council) fosse così gratificante, più membri del CC si sarebbero presentati alle riunioni. Penso che possiamo fare di meglio, ma probabilmente dobbiamo farlo in modo diverso.
Dopo qualche giorno di riflessione Shuttleworth ha deciso di nominare un nuovo consiglio. Sarà composto da sette persone elette per due anni. Le candidature potranno essere inviate fino alla fine del mese di settembre. Saranno poi revisionate da Shuttleworth in pesona entro la seconda settimana di ottobre.
Potremo avere un nuovo consiglio per la metà di ottobre. Sarebbe fantastico.
Le candidature possono essere inviate a questo indirizzo mail: community-council@lists.ubuntu.com. Per candidarsi è necessario avere l’Ubuntu Membership.
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