Ieri su Twitter, intercettavo questo tweet di Flavia Marzano, neo Assessore "Roma Semplice" del Comune di Roma, nonché Professoressa alla Sapienza di Roma, fondatrice degli Stati Generali dell'Innovazione, da sempre sostenitrice del Software Libero:
Per capire la causa del malumore della Prof. Marzano, basta leggere l'articolo linkato, che parla una riunione della Commissione Bilancio del Comune di Roma, a cui Repubblica.it dedica due righe per parlare di... nozze gay!Abbiamo parlato per 2 ore di cose fatte e progetti innovativi per Roma e @repubblicait che dice? @AngeloSturni @Roma https://t.co/uTHULc6skm— Flavia Marzano (@flavia_marzano) 9 settembre 2016
Anche un articolo apparso su Corriere.it parla della stessa riunione, ma manca la parte di competenza della neo Assessore, che trovo solo qui, e che trascrivo testualmente
Marzano: "Sì all'uso del software libero"
[..] Rientra invece nell'ottica della spending review la proposta di delibera sull'open source per l'utilizzo del software libero. Al posto dei programmi Windows (oltre 14 mila licenze pagate fino al 2018 per una spesa di 10 milioni di euro) Marzano ha in mente di utilizzare Libre Office: "Di queste licenze, ed esagero - le parole dell'assessora alla Semplificazione - per 5 mila è essenziale avere Office, ma per almeno 10 mila no".Le notizie buone ci sono, ma difficilmente si trovano sui giornali. Comunque, dopo Libre Umbria e Libre Difesa (150.000 PC passati a Libre Office) speriamo di vedere presto Libre Roma! :-)
(foto "Suddenly there were penguins" di Beth Wilson su Flickr)
Leggi il contenuto originale su Dario Cavedon (iced)