In passato abbiamo già parlato di CoreOS: nata come distribuzione minimale basata su Gentoo ed utilizzata molto spesso per creare cluster su cui far girare container (siano essi gestiti con Docker o con rkt), si è espansa fino a diventare un'azienda che, oltre a fornire gratuitamente il sistema operativo Container Linux (precedentemente conosciuto con il nome di CoreOS), fornisce una serie di servizi che ruotano intorno ad ambienti di clustering di container.
Tra questi, appunto Tectonic fornisce un sistema semplificato per l'installazione, la manutenzione, il monitoraggio, etc. di Kubernetes; se vogliamo essere più generici, è composto da una serie di tool già integrati che permettono una più semplice gestione sia dei nodi che dei container che girano su di essi, il tutto ovviamente basato su Container Linux.
Qualche giorno fa l'azienda ha lanciato un'aggiornamento proprio di Tectonic includendo la cosìddetta feature "self-driving infrastructure" che permette a Tectonic stesso di assicurarsi che tutte le sue componenti siano sempre aggiornate, il tutto senza dare disservizi sui container erogati.
Fino ad ora, aggiornare un cluster Kubernetes è sempre stata considerata un'operazione estremamente complessa e quasi impossibile senza dare downtime sull'erogazione; a quanto dicono da CoreOS, con questo aggiornamento non solo è estremamente semplice, ma anche praticamente trasparente per l'amministratore, essendo il sistema stesso ad occuparsi di tutto.
Businesses need to keep up with the advanced rate of innovation in the open source community and automatically updating software delivers the most current features and the most secure version of the software [...] Self-driving infrastructure solves these issues by making it possible to roll updates forward and back with the push of a button.
Le aziende hanno bisogno di stare al passo con l'avanzata frequenza di innovazione nella comunità open source, e l'aggiornamento automatico del software fornisce le ultime features e le versioni più sicure del software [...] L'infrastruttura auto-guidata risolve questi problemi rendendo possibile aggiornamenti in avanti ed indietro con la pressione di un pulsante
Personalmente l'idea di un software che si occupa di aggiornare componenti fondamentali di un'infrastruttura senza (quasi) bisogno di intervento umano mi preoccupa (soprattutto in un ambiente di erogazione), ma in tutto questo c'è anche un'altra notizia: insieme a questa nuova feature, CoreOS ha rilasciato Tectonic gratuitamente per cluster inferiori ai 10 nodi!
Questo rende più facile (e sicuramente più economico) riuscire a costruirsi un'ambiente di test su cui premere questo fantomatico "bottone dell'update" in maniera un pochino più tranquilla e, considerando l'innata portabilità dei container, anche replicare alcuni ambienti reali su questo test dovrebbe essere decisamente semplice.
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