Il 2020 sembra essere un grande anno per Elon Musk e il suo progetto SpaceX. Tutti abbiamo assistito allo spettacolare lancio degli astronauti americani Hurley e Behnken che hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (SSI). Questo però è anche l’anno decisivo per il dispiegamento della costellazione Starlink. SpaceX punta a completare il lancio di 1584 satelliti entro fine anno con l’obiettivo di garantire la copertura del servizio Internet a banda larga sugli Stati Uniti, raggiungendo anche gli stati del sud prima dell’inizio della prossima stagione degli uragani. La connettività satellitare torna molto utile in caso di eventi naturali che producano danni alle strutture Internet terrestri. Ad oggi sono già state lanciate 482 unità e, come confermato dagli ingegneri di SpaceX durante un’AMA su Reddit, questa flotta, complessivamente, ha a bordo circa 32’000 computer con Linux.
L’AMA è stato tenuto da Jeff Dexter, che gestisce il software di volo e la sicurezza informatica presso SpaceX; Josh Sulkin, responsabile della progettazione del software per Crew Dragon, l’astronave che ha portato gli astronauti della NASA fino alla SSI la scorsa settimana; Wendy Shimata, che gestisce il team del software Dragon; John Dietrick, responsabile dello sviluppo software per Demo-2; e Sofian Hnaide, che lavora al software Crew Display per Demo-2.
Starlink, i satelliti usano Linux
L’ultimo lancio dei satelliti Starlink è avvenuto un paio di giorni fa dalla base di Cape Canaveral in Florida. Sono stati ben 60 i satelliti Starlink lanciati a 550 KM dal nostro pianeta. Si tratta del primo gruppo dotato di ‘parasole’, fondamentale per attenuare la luminosità. Terminata la fase 1, che prevede la copertura degli USA, inizierà la ben più ambiziosa fase 2 che ambisce a portare in orbita 30.000 satelliti per fornire un servizio di internet veloce in tutto il mondo. Di particolare interesse sono le aree più remote che ancora oggi non sono raggiunte dalla banda larga via cavo. Ad oggi è stata ottenuta l’approvazione per 12.000 unità.
Le macchine non hanno una distribuzione GNU/Linux classica, bensì una distro sviluppata ad hoc per rispondere a esigenze specifiche, con patch PREEMPT_RT. Questa patch è stata sviluppata da un ingegnere di Red Hat.
Tutti gli studenti che aspirano a lavorare in SpaceX dovrebbero rendere Linux una parte centrale della loro istruzione.
queste le parole del capo della sicurezza.
Anche il Falcon 9 usa Linux
Il Falcon 9 è una famiglia di lanciatori a razzo progettati e costruiti da SpaceX. Il “9” indica il numero dei motori del primo stadio. Proprio con questo mezzo sono stati lanciati in orbita Hurley e Behnken. Come molti supercomputer, dispositivi dell’IoT e della missione, anche Falcon 9 usa Linux. Per la precisione una versione minimale del kernel che permette di eseguire il software di volo su tre normalissimi processori x86 dual core. Il software di volo è eseguito in parallelo su ciascun processore ed è scritto in C/C++. Le CPU sono fondamentali per Multiplexer/DeMultiplexer (MDM) usato anche sugli Space Shuttle per il controllo, l’elaborazione e la gestione dei dati archiviati oltre che ai controlli e alle funzioni di bordo.
Nel caso di Falcon 9 non sappiamo esattamente quali processori siano installati a bordo, ma non si deve fare l’errore di pensare che siano gli ultimi Intel Core i9 o l’ultima famiglia di CPU Ryzen.
Le missioni spaziali richiedono affidabilità e sicurezza, ad esempio la Stazione Spaziale Internazionale funziona con processori Intel 80386SX a 20 MHz, CPU del 1985.
Ogni componente hardware del nostro sistema (satelliti, gateway, terminali utente) è progettato per eseguire solo software firmato da noi.
Gli ingegneri di SpaceX non hanno divulgato quale hardware (CPU e GPU) l’azienda utilizza sui veicoli spaziali.
Machine Learning? Non ancora…
Mentre l’industria tecnologica utilizza l’apprendimento automatico (Machine Learning) per automatizzare quasi tutto, non lo troviamo a bordo sul Falcon o su Dragon.
Dragon e Falcon non usano alcuna tecnologia di ML, ma questo non vuol dire che cose come questa non siano nel futuro di SpaceX
queste le parole di Dietrick.
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L'articolo AMA con SpaceX: “Abbiamo 32’000 computer con Linux in orbita” sembra essere il primo su Linux Freedom.
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