Dopo la notizia dell’acquisto di Red Hat da parte di IBM, una delle prime domande che ci siamo posti è come Ubuntu, ed in generale Canonical, avrebbe reagito -soprattutto a livello enterprise- a questo radicale cambiamento. E non siamo i soli, lo stesso Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical e “papà” di Ubuntu, ha fatto lo stesso.
Ubuntu è una distribuzione molto forte, e la vediamo spesso soprattutto per quanto riguarda quelle piattaforme meno evidenti: i veri soldi per Canonical arrivando dal cloud e dall’IoT.
Ma l’aumento di interesse riguardo le intelligenze artificiali ed il machine learning da parte degli sviluppatori pare stia portando un sensibile aumento di richieste di supporto per Ubuntu Linux Desktop in ambiente enterprise.
Durante un’intervista al recente Open Infrastructure Summit, il buon Shuttleworth ha affermato, non senza sorpresa:
We have seen companies signing up for Linux desktop support, because they want to have fleets of Ubuntu desktop for their artificial intelligence engineers. We’re starting actually now to commercially support the desktop in a way that we’ve never been asked to before.
Abbiamo visto aziende registrarsi per il supporto a Linux desktop, perchè vogliono avere flotte di Ubuntu desktop per i loro ingegneri di intelligenze artificiali. Stiamo iniziando adesso a supportare commercialmente il desktop in un modo che non ci era mai stato richiesto prima.
Ubuntu ha una lunga storia di “distribuzione scelta dagli sviluppatori”, al punto che spesso macchine pensate per quello vengono fornite con Ubuntu pre-installato (basti pensare alla linea XPS per sviluppatori della Dell).
Inoltre, ha parlato del passaggio da Unity a GNOME 3, scelta molto apprezzata da alcuni e criticata da altri:
GNOME kind of saved my bacon, to be honest. Unity was causing a lot of distractions and it was controversial, even though it was good. So, when we decided to retire it, we needed a desktop, and that was GNOME. […] Since then, the Ubuntu and GNOME developer communities have been working closely and well together; we have a good back and forth with the community. We have a healthy collaboration and a good working relationship.
GNOME mi ha praticamente salvato, ad essere onesti. Unity causava una sacco di distrazioni ed era controverso, nonostante fosse buono. Quando abbiamo deciso di ritirarlo, avevamo bisogno di un desktop, e quello fu GNOME. […] Da allora le community di sviluppatori Ubuntu e GNOME hanno lavorato a stretto giro e bene insieme; abbiamo avuto un ottimo scambio con la community. Abbiamo una collaborazione sana, ed un’ottima relazione lavorativa.
Certo è che il desktop è ancora lungi da portare troppi introiti a Canonical, ma Shuttleworth è ancora confidente e continua a pianificare una IPO per Canonical (l’entrata in borsa), soprattutto forte di quanto avviene con il cloud:
Nearly, two-thirds of the public cloud is Ubuntu. It varies from public cloud to cloud, but Ubuntu is always there. The work itself might go to Azure, it might go to Google, it might go to Amazon, but wherever it goes, there’s Ubuntu doing the job.
Circa i due terzi del cloud pubblico è Ubuntu. Varia da cloud a cloud, ma Ubuntu è sempre li. Il lavoro può essere su Azure, su Google, o su Amazon ma, ovunque esso vada, c’è Ubuntu a fare il lavoro.
Ottimismo e tanta spavalderia dai piani alti dell’azienda dell’Isola di Man, ma voi come la vedete? Se non l’anno di Linux su desktop, secondo voi questo 2019 sarà l’anno di Ubuntu Desktop?
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