Brave Browser è un browser open source basato su Chromium (che a dire il vero interamente open source non è), molto veloce, che ha alcune caratteristiche interessanti, tra cui l'ormai classica navigazione a schede (Tabs), il blocco della pubblicità e di quasi qualsiasi tipo di tracciamento online, e che integra alcune estensioni, come la gestione delle password (abbiamo quattro o cinque gestori di password che possono essere attivati con un clic, come DashLane e LastPass), un visualizzatore di PDF e la capacità di gestire i file torrent direttamente dal browser.
Dal momento che il blocco della pubblicità, se esteso su vasta scala, finirebbe per creare enormi difficoltà a tutti i piccoli siti (che di questa pubblicità vivono), Brave Browser sta creando una specie di sistema per redistribuire parte delle donazioni ricevute -e in futuro parte della pochissima pubblicità consentita- ai siti che vengono più visitati (purché gli stessi si iscrivano al programma Brave Payments e facciano alcuni passi per dimostrare a Brave la proprietà del loro sito).
Riguardo alla privacy, la versione per Windows non raccoglie dati personali, ma solo in forma aggregata, mentre la versione Android/iOS utilizza anche una società terza per raccogliere dati di vario tipo, sia sui crash che sull'utilizzo del browser.
Il browser ha attualmente una partnership con DuckDuckGo, che può essere utilizzato come motore di ricerca predefinito allo stesso modo di Qwant (il browser anti-Google), Chrome, Ecosia, Yandex e molti altri.
L’ultima versione di Brave (v0.22.810) può essere utilizzata su Windows, Mac e Linux, ma anche su dispositivi mobile, sia Android che iOS.
Il download è disponibile sul sito e richiederà pochi semplici passaggi.
Una volta installato il browser non dovrai far altro che aprirlo per iniziare a navigare: ads e trackers saranno già bloccati di default e non sarà necessario intervenire dalle impostazioni.
Una feature caratteristica è che le pubblicità eliminate verranno sostituite con altre, sicure e senza tracciamenti. Parte dei ricavati di queste inserzioni avranno degli sviluppi interessanti: puoi infatti decidere se destinarli automaticamente ai siti che visiti di più o decidere manualmente quelli che preferisci.
Secondo Brendan Eich questo sistema garantirebbe una migliore trasparenza nella distribuzione del denaro e delle informazioni, dividendo i profitti tra creatori di contenuti, la piattaforma Brave e i partner.
Tra gli obiettivi di Brave c’è anche quello di pagare gli utenti.
Una piccola percentuale del guadagno proveniente dalle pubblicità, infatti, sembra sarà destinato agli utenti che sceglieranno di adottare il sistema di asd che verrà proposto dal browser. I pagamenti saranno probabilmente in Bitcoin e potranno essere ritirati o usati per pagamenti o donazioni online.
Sul sito non c’è ancora una data precisa che indichi quando questa funzione sarà attiva per tutti, ma sul blog ufficiale si è svolto un sondaggio per dare il via ai test.
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