Canonical ha deciso di mettere a disposizione degli utenti Ubuntu, del tutto gratuitamente, il Livepatching, vediamo cos’è e come utilizzarlo.
Il Kernel Live Patching consiste nella possibilità, tramite il caricamento di moduli del kernel, di fare patching “live” del kernel stesso, senza necessità di riavviare la macchina.
Certo, sono presenti delle limitazioni, ma il servizio è lo stesso fornito ai clienti enterprise: un ghost, opportunatamente configurato tramite un token univoco fornito da Canonical stessa, verifica la disponibilità di live patch e si preoccupa di scaricarle ed installarle, attivandole automaticamente e, come detto, senza necessità di riavvio.
Come installarlo
Per poter ottenere il token gli utenti “domestici” devono crearsi un’account Ubuntu One (gratuito) e richiedere questo token (utilizzabile al massimo su 3 sistemi). Attualmente, il servizio è disponibile solo per hardware x86 a 64bit (AMD e Intel).
La procedura è intuitiva:
- Ottenere un token cliccando qui selezionando “Ubuntu User”
- Abilitare, tramite il comando snap, il servizio di livepatch sul proprio sistema dando “sudo snap install canonical-livepatch”
- Abilitare il servizio passando il token dando “sudo canonical-livepatch enable [token]”
Per maggiori informazioni circa il livepatching vi rimando al blog di Dustin Kirkland.
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L'articolo Canonical mette a disposizione dell’utenza il Livepatching. sembra essere il primo su Lffl.org.
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