Chef è un software di configuration management utilizzato per la configurazione e la gestione di server, con la possibilità di essere integrarlo con molteplici piattaforme cloud quali Amazon EC2, Google Cloud Platform, OpenStack ed Azure, per citare solo alcuni tra i più famosi.
Il nome di questo diffusissimo software è salito agli onori della cronaca poiché Barry Crist, CEO dell’azienda, ha annunciato (a sorpresa di tutti, pare) che d’ora innanzi, tutto il software prodotto sarà rilasciato in forma open source, sotto la licenza Apache 2.0.
Una mossa nettamente in controtendenza a quella di altre aziende, come ad esempio MongoDB, che negli scorsi mesi hanno preso un po’ le distanze dalle licenze open-source. Bene, a quanto pare, non tutti sono convinti che questa sia la scelta migliore.
Prima di questa “apertura”, il codice core di Chef era effettivamente open, ma molte delle feature aggiuntive o di management erano proprietarie, lo stesso modo in cui è distribuito, per esempio, MySQL di Oracle, rilasciato con licenza GPL e commerciale.
Insomma… Sarà possibile creare anche il proprio fork di Chef… ma ovviamente non si potrà fare alcun riferimento all’azienda Chef .
Ultima chicca, passata in secondo piano, è il rilascio di una nuova distribuzione commerciale pensata per i DevOps: Chef Enterprise Automation Stack.
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