Anche Google, talvolta, sbaglia e la cosa fa subito rumore. La casa di Mountain View ha lanciato un esperimento causando un malfunzionamento di Chrome in ambienti virtualizzati come Citrix o su configurazioni “Terminal Server” di Windows Server.
Il problema si è tradotto in schede completamente bianche (WSOD – white screen of death). Il browser è quindi diventato inutilizzabile impedendo ai dipendenti delle aziende di lavorare.
Bisogna considerare che in ambiente aziendale ci sono tantissimi computer e non è banale sostituire un browser su tutte le macchine in tempi brevi. Dipendenti di call center e amministratori IT sono stati impossibilitati a lavorare per ore o addirittura giorni. Ciò ha causato un enorme danno economico.
L’importanza di Chrome: milioni di dollari in fumo
Il problema è stato causato dall’attivazione del flag WebContents Occlusion che si occupa di sospendere la gestione delle tab quando l’utente è attivo in una finestra diversa rispetto a quella di Chrome per ridurre l’utilizzo delle risorse. Tale funzionalità è in fase di test da cinque mesi ed è stata attivata da Google da pochi giorni nelle versioni stabili del browser. La funzionalità è stata testata per oltre 5 mesi e, come confermato da David Bienvenu, che cura lo sviluppo di Chrome, non erano emersi problemi. Centinaia di lamentele sono arrivate al forum di supporto di Big G che ha prontamente fatto marcia indietro disabilitando il flag e facendo tornare tutto nella normalità. A difesa di Google va detto che è impossibile testare ogni novità su tutte le possibili configurazioni: quando si inseriscono nuove funzionalità un minimo rischio c’è sempre. Nel caso la cosa non si fosse risolta è possibile disabilitare manualmente il flag così:-
chrome://flags/#web-contents-occlusion
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chrome://flags/#calculate-native-win-occlusion
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