Con Red Hat Virtualization 4, Red Hat lancia una nuova generazione di virtualizzazione ad alte prestazioni basata su standard aperti
La piattaforma di virtualizzazione basata su KVM è stata progettata per migliorare la virtualizzazione di workload tradizionali, fornendo una base più sicura e scalabile per cloud ibrido e workload container-based
Milano, 29 agosto 2016 – Red Hat, Inc. (NYSE: RHT), leader mondiale nella fornitura di soluzioni open source, annuncia la disponibilità di Red Hat Virtualization 4, più recente release della sua piattaforma di virtualizzazione costruita su Kernel-based Virtual Machine (KVM). Red Hat Virtualization 4 sfida i modelli tradizionali e le complessità delle soluzioni proprietarie di virtualizzazione, offrendo una piattaforma completamente aperta, ad alte prestazioni, più sicura e gestita centralmente, per carichi di lavoro sia Windows che Linux. Combina un potente hypervisor aggiornato, una dashboard avanzata di sistema e funzionalità di networking centralizzato per soddisfare i workload in evoluzione degli utenti. Costruita su Red Hat Enterprise Linux, Red Hat Virtualization 4 è progettata per integrarsi facilmente con gli ambienti IT esistenti, fornendo una base per implementazioni di tecnologie emergenti, comprese applicazioni a container e cloud-native.
Se la virtualizzazione resta un elemento fondamentale dell’infrastruttura dei datacenter, le necessità dei clienti attorno alla tecnologia stanno evolvendo in modo rapido. Le aziende che stanno avviando un’implementazione virtuale possono essere alla ricerca di una piattaforma agile e completa che abbini efficienza e standard aperti di interoperabilità, mentre le realtà che hanno già installato tecnologie di virtualizzazione potrebbero essere più attente ai loro investimenti, a causa di costi, limitazioni delle performance o problemi di incompatibilità. Red Hat Virtualization 4 è pensato per rispondere a questi scenari emergenti con una piattaforma basata sui standard aperti, che offre una soluzione flessibile e potente per le nuove installazioni, e aiuta chi già utilizza la virtualizzazione a migrare verso una soluzione aperta ed estensibile.
Red Hat Virtualization 4 comprende sia un hypervisor ad alte prestazioni (Red Hat Virtualization Host) che un virtualization resource manager web-based (Red Hat Virtualization Manager) per la gestione dell’infrastruttura virtuale di un’organizzazione. Nello specifico, Red Hat Virtualization 4 introduce funzionalità nuove o migliorate in tema di:
- Prestazioni ed estensibilità
- Management e automazione
- Supporto a OpenStack e container Linux
- Sicurezza e affidabilità
- Networking centralizzato tramite una API esterna, indipendente
Prestazioni ed estensibilità
Red Hat Virtualization 4 introduce un nuovo hypervisor potente e più leggero, ingegnerizzato congiuntamente a Red Hat Enterprise Linux 7.2. Il nuovo hypervisor aiuta a migliorare l’installazione di pacchetti di sistema e aggiornamenti dei driver, a semplificare l’implementazione di tecnologie moderne, e fornire miglior supporto hardware per l’integrazione della gestione delle configurazioni. Inoltre, Red Hat Virtualization può essere installato tramite Anaconda, installer comune sia a Red Hat Enterprise Linux che all’hypervisor di Red Hat Virtualization.
La nuova piattaforma offre anche supporto ad avanzate funzionalità di rete, che contribuiscono a semplificare il, processo di aggiunta e supporto di network provider indipendenti tramite una nuova API aperta. Questa funzionalità permette la centralizzazione e semplificazione dei sistemi di network management, consentendo a Red Hat Virtualization Manager di comunicare con sistemi esterni per definire le caratteristiche di networking che possono essere applicate alle interfacce di rete di una macchina virtuale.
Management e automazione
Per migliorare la gestione complessiva della virtualizzazione, Red Hat Virtualization 4 offre una dashboard avanzata di sistema, che consente una visuale completa dell’infrastruttura e delle risorse virtuali. Questo permette agli amministratori di diagnosticare e risolvere in modo efficace i problemi, prima che abbiano impatto sulle operazioni. La funzionalità ulteriore di automazione comprende:
- Un uploader delle immagini storage, che offre un’interfaccia browser-based per caricare i file KVM Virtual Machine esistenti direttamente o tramite un URL remoto, collocando l’immagine nel dominio storage senza necessità di strumenti di terze parti.
- Policy avanzate di live migration per consentire agli utenti di perfezionare caratteristiche di migrazione granulare, fino a livello di cluster o di VM individuale, consentendo così operazioni e prestazioni generali più veloci.
Supporto a OpenStack e container Linux
Se la virtualizzazione è ormai una tecnologia matura, Red Hat Virtualization 4 offre funzioni fondamentali di supporto per workload basati su container Linux, oltre a implementazioni di cloud privato e ibrido OpenStack. Per i container, Red Hat Virtualization 4 supporta Red Hat Enterprise Linux Atomic Host come sistema guest configurabile e consente esecuzione e reporting di agenti guest come container sulla VM di Atomic Host.
Red Hat Virtualization 4 offre anche supporto nativo a Red Hat OpenStack Platform Neutron. Questo consente alle organizzazioni di migliorare l’erogazione di servizi condivisi e minimizzare il footprint operativo implementando servizi in modo più coeso su workload tradizionali e cloud-enabled.
Un ambiente di virtualizzazione più sicuro
Le nuove caratteristiche introdotte in Red Hat Virtualization 4 completano gli asset di sicurezza che derivano direttamente da Red Hat Enterprise Linux. Red Hat Virtualization 4 include e supporta sVirt, che applica policy di Mandatory Access Control (MAC) per una maggiore sicurezza della VM e dell’hypervisor. Questo aiuta a migliorare la sicurezza complessiva e a rendere l’ambiente fisico e virtuale più solido rispetto a vulnerabilità che potrebbero essere usare come vettore di attacco contro l’host o altre VM.
Red Hat Virtualization si integra anche con Red Hat Satellite, soluzione di systems management di Red Hat. Red Hat Virtualization standardizza il provisioning dell’infrastruttura e delle macchine virtuali guest, attraverso le installazioni esistenti di Red Hat Satellite 6. Offre anche visibilità sui dettagli di errore dell’host e della macchina virtuale, per garantire la conformità delle patch per tutto l’ambiente fisico e virtuale.
“I nostri clienti continuano a fare affidamento sulla virtualizzazione come parte fondamentale delle loro attività di modernizzazione del datacenter, utilizzandola anche per passare meglio a nuovi workload cloud-native e container-based”, spiega Gunnar Hellekson, director product management, Linux and Virtualization, Red Hat. “Red Hat Virtualization offre il valore economico, le prestazioni e l’agilità richiesta sia dalle iniziative infrastrutturali tradizionali che da quelle innovative.”
“Se la virtualizzazione resta un elemento fondamentale di base per il datacenter moderno, le necessità dei clienti stanno rapidamente cambiando, andando oltre la semplice virtualizzazione di carichi di lavoro tradizionali”, aggiunge Gary Chen, research manager, Software Defined Compute, IDC. “Le moderne piattaforme di virtualizzazione devono considerare questi scenari standard, al tempo stesso preparando il terreno all’emergere di cloud computing e container virtuali, aspetti che Red Hat Virtualization permette di affrontare in modo aperto ed estensibile.”
Disponibilità
Red Hat Virtualization 6 è disponibile in modalità standalone, come offerta integrata con Red Hat Enterprise Linux, e come parte delle suite Red Hat Cloud per una soluzione ancor più completa. I clienti esistenti possono aggiornare a Red Hat Virtualization 6 attraverso il Red Hat Customer Portal,
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