Può un nerd vivere senza smartphone nel 2024?
A questa domanda cercherò di rispondere, in maniera del tutto involontaria, in questo articolo che state per leggere.
Da diversi mesi a questa parte il mio vecchio Xiaomi Mi 10 Lite ha iniziato a dare cenni di cedimento. Dapprima la capsula auricolare che dava problemi di audio basso in chiamata, successivamente il connettore di ricarica che ogni tanto decideva di non voler collaborare lasciandomi senza carica nei momenti del bisogno.
Per questi motivi avevo deciso di pensionare da tempo lo smartphone, decisione però più volte rimandata, vuoi per imprevisti in real life, vuoi per la mia indecisione cronica. Ci troviamo infatti in un periodo storico dove gli smartphone medio gamma sono sempre più costosi e meno attraenti dal punto di vista tecnologico. Per questioni puramente ideologiche poi, a me di spendere cifre superiori ai 400 euro per uno smartphone mi è sempre pesato. Per questo motivo ero alla ricerca di uno smartphone prestante il giusto e non troppo costoso. Stavo aspettando il rilascio sul mercato del nuovo Nothing Phone (2a) ma lo Xiaomi ha deciso di dare forfait prima dell'arrivo del suo sostituto.
Vista la situazione ho pensato di fare un esperimento su me stesso e ho deciso di rimandare il più possibile l'acquisto di un nuovo smartphone per capire se ne posso farne a meno.
Quella che segue è la cronistoria degli eventi.
Domenica 18 febbraio 2024: lo smartphone mi abbandona
Erano circa le quattro del pomeriggio e stavo per uscire per una giro con i nipotini quando, entrando in ascensore, lo Xiaomi si riavvia senza motivo.
Li per li non ci ho fatto caso, già mi era successo una volta che si era impallato subito dopo averlo staccato dal carica batterie, ma dopo qualche minuto mi sono reso conto che questa volta era diverso.
Lo smartphone continuava a riavviarsi, fino a che, ad un certo punto, dopo averlo messo sotto carica in auto ha iniziato a stabilizzarsi.
Mi sono poi recato in una libreria. Ho tirato fuori lo smartphone per effettuare il pagamento di un libro per uno dei miei nipoti e lo smartphone non voleva saperne di far funzionare l'NFC. Ho dovuto tirar fuori la carta fisica per effettuare il pagamento e, per fortuna, l'importo era piccolo. Non so voi ma io non sono più abituato a digitare il PIN della carta e dunque il codice era sparito dal mio cervello.
Tornato a casa, vista la necessità di avere almeno la linea telefonica funzionante, ho riesumato dal cassetto un vecchio telefonino
che fortunatamente, nonostante gli anni, era li pronto a venire in mio soccorso. Qui mi sono accorto di un bel problema che avrei dovuto affrontare nelle ore a seguire: tutta la mia rubrica è sincronizzata in cloud, non ho più nessun numero memorizzato sulla SIM e, ovviamente, l'unico numero che ricordo a memoria è quello di casa (manco il mio, sbaglio sempre a dare il mio numero perché non lo ricordo, d'altronde non mi chiamo mai).
Per quanto riguarda lo Xiaomi, pensando di poter risolvere con un reset, ho provveduto a ripristinare i dati di fabbrica ma, purtroppo, il problema persiste anche post reset.
Dopo il reset lo smartphone si è acceso ma ha continuato a dare problemi. Inserendo la sim SIM (in uno qualsiasi dei due slot), lo smartphone va in bootloop.
Senza SIM lo smartphone si accende per poi riavviarsi in maniera del tutto randomica, impedendomi di fare un minimo di ripristino.
La sera la prima difficoltà tecnologica. Avevo a casa ospite il nipotino più piccolo che voleva ordinassi qualcosa da mangiare su Glovo. E indovinate un po'? Non ho memorizzato le credenziali di accesso sul browser del PC e quindi sono stato 10 minuti abbondanti cercando di ricordarmi nome utente e password associati al servizio.
Senza applicazione non ho potuto nemmeno seguire il corriere in giro per la città sulla mappina di Glovo.
Dopo aver cenato ho lavorato un po' al PC e mi sono messo a letto dopo aver letto con mio nipote il libro comprato nel pomeriggio.
Lunedì 19 febbraio 2024: e mo i dati?
Il mattino seguente, dopo essermi svegliato, il primo pensiero che ho avuto è stato quello di allungare la mano sul mobile per prendere lo smartphone e leggere notizie e notifiche arrivate durante la notte.
Ovviamente non ho potuto farlo causa smartphone ko.
L'unica cosa positiva è stato il fatto che son arrivato molto prima al lavoro, avendo ridotto i tempo di permanenza in bagno e a colazione.
L'arrivo in ufficio è stato accompagnato, come era prevedibile, dalle facili battute da parte dei colleghi che mi hanno visto arrivare con il vecchio Nokia. Come penso molti di voi io son quello nerd, e dunque la gente mi immagina sempre ad armeggiare con dispositivi tecnologici.
Durante la giornata lavorativa ho sofferto della mancanza dello smartphone per comunicare tramite WhatsApp e per compiere altre operazioni come lo stampare documenti da smartphone al volo.
Il lato positivo è stato poter dire: mi spiace, non posso, fallo fare a qualcun altro.
Altro grande problema è rispondere alle chiamate. Come già vi ho spiegato non ho numeri salvati sulla rubrica della SIM e quindi ogni volta che mi chiama qualcuno è sempre una sorpresa scoprire chi è (che rompe).
Tornato a casa mi sono dovuto scontrare con un altro problema. E mo le password? Me le ricorderò tutte? E se mi chiama tizio o caio su WhatsApp?
A questo punto, dopo tanti tentativi e imprecazioni, ho fatto partire WhatsApp sullo smartphone e, prima che si riavviasse, sono riuscito a collegare l'account su WhatsApp desktop. Ho dovuto farlo per avere un minimo di contatto sociale con la parte boomer e lavorativa dei miei contatti che predilige WhatsApp a Telegram.
Non potendo cazzeggiare con lo smartphone, il resto della giornata l'ho passato giocando con mio nipote e, la sera, dopo che è tornato a casa dai genitori, mi sono messo a lavorare al PC.
Devo ammettere che la mancanza di smartphone mi ha reso più produttivo durante il lavoro, non essendo interrotto ogni due secondi da varie notifiche.
La sera, non avendo lo smartphone a portata di mano, non ho potuto guardare / leggere nulla e dunque mi sono addormentato prima del solito.
Martedì 20 febbraio 2024: la memoria inizia a fare cilecca
Il secondo risveglio senza smartphone devo dire che è stato meno traumatico del previsto. Non ho più allungato la mano alla ricerca dello smartphone e mi sono svegliato rassegnato ma felice.
Prima di uscire di casa, al fine di evitare di farmi mandare a quel paese da amici e parenti che oramai mi avevano accusato di ghostarli, ho dovuto accendere il PC e rispondere ai messaggi più importanti su WhatsApp, Telegram e GMAIL.
Sceso di casa per andare a lavoro ho realizzato che una delle abitudini giornaliere a cui tengo di più non si sarebbe potuta svolgere. Lavoro a una mezz'oretta di strada a piedi da casa e, durante il tragitto, sono solito ascoltare musica e podcast. Oggi ho realizzato di non poterlo fare con il vecchio Nokia.
Uno non ci pensa ma lo smartphone ha sostituito tanti di quei dispositivi consentendoci di avere a portata di mano tanti strumenti nel palmo della mano. Mi manca la musica :(.
Anche oggi al lavoro ho usato la scusa del: mi spiace non posso. Questa volta ho però ricevuto delle occhiatacce per via del mio diniego.
Durante la giornata ho avuto poi un altro ostacolo imprevisto. Dal PC del lavoro avevo la necessità di collegarmi di cloud personale per recuperare dei documenti e la memoria ha iniziato a fare nuovamente cilecca. Sarò stato una mezz'oretta a cercare di ricordarmi la password del sito, sudando freddo per via dei troppi tentativi andati a vuoto, avevo infatti paura di effettuare troppi tentativi andando a bloccare l'account
Fortunatamente alla fine sono riuscito a ricordare la password esatta e scaricare il file che mi serviva.
Prima di scendere dall'ufficio ho constatato un altro grande problema. Senza smarphone non ho accesso alle telecamere di sorveglianza. Cribbio!
Tornando a casa ho nuovamente dovuto accendere il PC per leggere le mail arrivate e i messaggi su WhatsApp e Telegram. Questo controllare i messaggi tre volte al giorno ha anche un risvolto positivo. Si è meno distratti da messaggi e notifiche spesso inutili.
Se proprio hai bisogno di dirmi qualcosa di importante mi chiami.
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