Aggiornamento: video della serata e riferimenti al materiale trattato nell’incontro.
I dati che riguardano tantissimi aspetti della vita delle persone sono ormai quasi esclusivamente in forma digitale, e come tali possono essere memorizzati, trasferiti e correlati tra di loro con un’efficienza finora sconosciuta. Questi dati secondo molti osservatori costituiscono il vero petrolio del XXI secolo, e non a caso alcune delle aziende che realizzano gli utili maggiori a livello mondiale si occupano essenzialmente della costruzione di valore su di essi. A questa attività prettamente economica si affianca l’attività di sorveglianza globale condotta dai Governi, come le rivelazioni di Edward Snowden hanno portato all’attenzione di tutti da un paio d’anni a questa parte.
LinuxTrent, che si occupa di promuovere la consapevolezza dei cittadini riguardo ai propri diritti nella sfera del digitale, ritiene doveroso organizzare un incontro pubblico, invitando a dibattere una giornalista che si è distinta in questi anni per serietà e competenza nel trattare questi temi.
Stefania Maurizi è giornalista d’inchiesta, collabora regolarmente con il settimanale l’Espresso. Fin dal 2009 lavora al rilascio di tutti documenti segreti di WikiLeaks per l’Espresso e in collaborazione con un team di media internazionali, ha lavorato con il giornalista americano Glenn Greenwald ai file di Snowden per l’Italia, guidato la ricerca giornalistica del film-documentario “Snowden’s Great Escape” coprodotto dalle tv pubbliche tedesca e danese, Ndr e Dr rispettivamente. Ha esposto traffici di armi e beni dual-use tra l’Italia e l’Iran e l’Italia e la Libia e ha intervistato l’inafferrabile A. Q. Khan. È l’autrice del libro Dossier WikiLeaks. Segreti italiani (Rcs Rizzoli, 2011), basato sulla sua esperienza diretta con WikiLeaks e su centinaia di migliaia di documenti segreti che Julian Assange e WikiLeaks le hanno consegnato personalmente. È anche autrice del libro Una bomba, dieci storie (Bruno Mondadori, 2004), tradotto in giapponese. Nel 2008 le è stato assegnato il premio giornalistico “Colomba D’Oro” dell’Archivio Disarmo.
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