Come tutti sanno, molte sono le tecnologie open-source impiegate all’interno di Facebook. La gestione, il mantenimento e la fruizione dell’enorme quantità di dati che ogni giorno passano attraverso il popolare social network sono una sfida tecnologica meglio indirizzabile attraverso i software open ed il coinvolgimento dell’azienda di Mark Zuckerberg nelle community lo dimostrano.
È quindi non molto sorprendente, per quanto piacevole, leggere su TechCrunch di come Facebook abbia creato la GraphQL Foundation, una fondazione open-source ospitata all’interno del portale Linux Foundation Projects:
An open and neutral home for the GraphQL community to enable widespread adoption and help accelerate development and the surrounding ecosystem
Una casa aperta e neutrale per la community GraphQL che permette di allargarne l’adozione ed accelerarne lo sviluppo oltre che l’ecosistema che lo circonda
Ok, ma cos’è GraphQL? Creato nel 2012 e reso open-source tre anni dopo, viene così descritto:
It provides an alternative to REST-based architectures with the purpose of increasing developer productivity and minimizing amounts of data transferred. GraphQL is used in production by hundreds of organizations of all sizes including Facebook, Credit Karma, GitHub, Intuit, PayPal, the New York Times and many more
Rappresenta quindi un’alternativa alle architetture basate su REST che consente di aumentare la produttività degli sviluppatori e ridurre al minimo la quantità di dati trasferiti.
GrapQL è utilizzato oltre che da Facebook stessa anche da un’enorme quantità di altre aziende (Github, Twitter e Netflix, per citarne solo alcune) ed è il veicolo per miliardi di chiamate ogni giorno. Chi volesse diventare parte della foundation può farlo mediante il portale https://gql.foundation/.
Un altro pezzo di internet è open e, considerato il carico quotidiano che questa tecnologia supporta, non si può che esserne felici.
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