La nuova vita di Torvalds, iniziata un mese esatto dopo il suo momentaneo e brevissimo ritiro, è cominciata. E si può dire che il lungo (!) sabbatico sia servito a qualcosa: la prima risposta a chi ha proposto, come sempre, di abilitare di default il proprio modulo all’interno del Kernel è stata… politicamente corretta.
Al posto della consueta pletora di insulti, lo sviluppatore del driver “BigBen Interactive”, che aveva abilitato di default il modulo, si è sentito dire:
Just don’t do it.
E sì, pare strano ma, a suo modo, questa è una cosa di cui rimanere stupiti. Osservando poi i recenti sviluppi all’interno del Kernel si fa in fretta a capire quanto un approccio simile sia decisamente più costruttivo. Infatti, come riporta Phoronix, all’Open-Source Summit di Edimburgo è stato evidenziato come ottantatré patch sono state realizzate da sviluppatori esterni al Kernel. Con un grado di collaborazione così esteso, l’approccio morbido aiuta certamente.
La qualità del Kernel ne guadagnerà? Staremo a vedere.
Ora la domanda che si faranno molti è: ma ci voleva un percorso interiore per iniziare a trattare umanamente il prossimo? Ci vuole uno psicologo per far scrivere a qualcuno “Just don’t do it” al posto di parolacce?
Leggi il contenuto originale su Mia mamma usa Linux!