La guerra dei browser procede a colpi di nuove versioni, e il 13 giugno è stata la volta di Mozilla con il suo Firefox: versione 54.
In generale le novità sono poche, e in buona parte sono dei bugfix, ma una è particolarmente interessante: Electrolysis.
Giusto un anno fa annunciavamo l'esistenza del progetto, e di cosa fosse electrolysis ve ne avevamo parlato allora. Ma ripetere non guasta: presente in Firefox fin dalla versione 48 (ed ora attivato di default ), è il progetto che attua la separazione in processi indipendenti l'elaborazione dei contenuti delle singole schede, il tutto alla ricerca di maggiori performance (uso parallelo di più core o CPU) e stabilità.
Quest'ultimo aspetto è quello più importante: se infatti fino ad oggi delle istruzioni sbagliate (vedi uno script javascript fatto male), tanto da bloccare il processo, avrebbero bloccato l'intero browser, ora verrà bloccato solo il processo relativo a quella scheda (o addon - anche loro possono diventare processi indipendenti).
Questa è la principale caratteristica con cui si è presentato Chrome al debutto, e che contribuiva molto ad ottenere performance migliori rispetto ad un dinosauro come Firefox. Dopo alcuni anni da allora, e dopo un anno dal suo annuncio, anche Firefox ha implementato la stessa architettura. Questo tempo può sembrare semplicemente troppo, ma bisogna considerare che è stato modificato il cuore del browser, la parte più delicata, lasciando anche la compatibilità con gli addon esistenti.
Insomma, può sembrare che la nuova versione sia il solito cambiamento di poco conto, ma siamo di fronte ad un vero intervento a cuore aperto; rimane da vedere solo se l'operazione avrà il successo sperato.
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