Gli Stati Uniti bloccano la vendita di processori Intel e Qualcomm a Huawei

by Marco Giannini on

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Gli Stati Uniti hanno revocato le licenze che consentivano a società come Intel e Qualcomm di vendere chip utilizzati per computer portatili e telefoni a Huawei Technologies. La notizia, riportata da Reuters, arriva a pochi giorni dalla presentazione dei nuovi MateBook X Pro equipaggiati con il processore Intel Core Ultra 9.

I dettagli non sono ancora stati pubblicati ma secondo le prime informazioni il ban riguarderebbe qualsiasi tipo di chip, non soltanto quelli dotati di connettività 5G.

Questa azione rafforzerà la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, proteggerà l’ingegno americano e diminuirà la capacità della Cina comunista di far avanzare la sua tecnologia”, ha detto la deputata repubblicana Elise Stefanik in una dichiarazione.

Non si è fatta attendere la risposta da parte del Governo Cinese: "La Cina si oppone fermamente al fatto che gli Stati Uniti estendano eccessivamente il concetto di sicurezza nazionale e abusino dei controlli sulle esportazioni per reprimere le aziende cinesi senza alcuna giustificazione", ha dichiarato il ministero degli Esteri cinese in un comunicato.

Questa mossa del Governo Statunitense sembra insensata sotto ogni punto di vista in quanto questo ulteriore inasprimento del ban, oltre a danneggiare Huawei, che si affida ancora ai chip Intel per alimentare i suoi laptop, potrebbe danneggiare i fornitori statunitensi che fanno affari con l'azienda. 

Huawei nel frattempo non si è fatta trovare impreparata in quanto, già da qualche mese, ha lanciato sul mercato un nuovo chip per smartphone dotato di tecnologia 5G e sviluppato assieme alla fonderia cinese SMIC.

Anche il Governo Cinese sta predisponendo da tempo il piano B. Come di certo ricorderete lo scorso mese di marzo ha ha introdotto una serie di linee guida volte a eliminare gradualmente l'uso di microprocessori statunitensi prodotti da Intel e AMD sui personal computer e i server governativi in favore di soluzioni nazionali, come quelli prodotti dalle aziende cinesi Huawei e Phytium. Il divieto riguarderà inoltre le imprese a controllo statale.

Via Reuters e Yahoo! Finance

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Written by: Marco Giannini