Non sono belle notizie quelle che arrivano dall’esito di una causa per violazione della licenza GPL aperta da un (ex) sviluppatore del Kernel Linux, precisamente di Netfilter (quindi il firewall, quindi iptables), ai danni di Geniatech, un’azienda produttrice di TV Box basati su Linux.
La storia in breve racconta di come Patrick McHardy abbia denunciato Geniatech per violazione della GPL. Essendo McHardy un ex sviluppatore (sospeso) e detenendo il parziale copyright sul codice da lui scritto, l’azione all’apparenza sembra del tutto legittima. Il problema è che oltre a non rispettare la consueta routine relativa a questi casi (ossia si avverte il presunto abusatore e solamente se questi decide di non sanare la situazione lo si denuncia) l’ex sviluppatore pare abbia messo in atto un piano per arricchirsi.
Infatti, oltre alla causa in questione, molte sembrano essere le azioni arbitrarie intraprese da McHardy per tutelare la GPL, stando all’articolo la cifra si attesta ad un totale di trentotto. Nello specifico caso in questione McHardy aveva richiesto 1,8 milioni di euro a titolo di rimborso. Allo stesso tempo Geniatech afferma che lo sviluppatore ha già ricevuto almeno due milioni di euro dalle sue precedenti azioni.
Insomma, un bel pasticcio, non tanto per lo sviluppatore che pare non voler spiegare a nessuno i suoi movimenti, ma per Linux in generale. In prima istanza per via del fatto che un evento come questo costituisce un precedente e secondariamente perché i casi come questo faranno certamente storcere il naso a quanti vogliono investire nel Pinguino.
L’accusa da parte di McHardy è stata ritirata, ma c’è da scommettere che la vicenda sia tutt’altro che chiusa.
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