In questa guida vi ho spiegato la gestione delle unità di Systemd. Vediamo oggi un simpatico tool per effettuare questa operazione in maniera pseudo grafica: chkservice. Similmente parleremo di kmon, per la gestione dei moduli del kernel Linux.
Chkservice e Kmon: due comode utility Linux
Ogni informatico che si rispetti ha il suo personalissimo coltellino svizzero di tool, script e documenti vari, vitali nel lavoro quotidiano. La strada per costruirne uno completo e davvero utile, non è sicuramente in discesa. Ci vogliono infatti anni per padroneggiare un sistema operativo, qualunque esso sia. Grazie alla sua incredibile community GNU/Linux offre dei software ad hoc che possono dare una mano, sia per scopi didattici che in quelle operazioni di routine per cui magari non ricordiamo un comando specifico.
Chkservice è uno di questi tool. È doato di una TUI (terminal unit interface) basata su ncurses, per la gestione dei servizi di Systemd. Questo programma ci consente di gestire in maniera intuitiva le varie unità, vediamo come funziona. Per avviarlo aprite il terminale (CTRL+ALT+t) e date il seguente comando:
sudo chkservice
Possiamo muoverci tra le linee con i tasti freccia della tastiera, oppure tra le pagine utilizzando page up e page down. Giunti al servizio desiderato, possiamo abilitarlo o disabilitarlo, semplicemente premendo la barra spaziatrice. Con il tasto / infine, si può accedere ad una comodissima interfaccia di ricerca, nella quale digitare il nome del servizio su cui vogliamo operare, per raggiungerlo più agilmente.
Chkservice è disponibile nei repository delle principali distribuzioni. Alternativamente è possibile scaricare il codice sorgente dalla pagina ufficiale del progetto su GitHub.
Kmon e i moduli del kernel Linux
Kmon invece si occupa, specularmente, dei moduli del kernel. È composto da 5 blocchi principali: una barra di ricerca, la lista dei moduli del kernel, le informazioni sui moduli, le attività del kernel e le informazioni su quest’ultimo (release, versione e piattaforma).
L’interfaccia è responsive, nel senso che scala proporzionalmente alla dimensione della finestra del terminale in esecuzione. Anche qui possiamo muoverci tramite le frecce direzionali, caricare o meno un modulo con in tasti + e – , o metterlo in blacklist con delete. Possiamo anche copiare le informazioni mostrate nel blocco delle kernel activities premendo c. Per avere una lista completa dei comandi disponibili, basterà accedere alla guida dedicata con ?.
Kmon è disponibile tramite AUR, su Arch e Manjaro. Nelle altre distribuzioni, invece, la modalità più comoda di installazione è sicuramente tramite cargo, digitando da terminale il seguente comando:
cargo install kmon
Seguiteci sul nostro canale Telegram, sulla nostra pagina Facebook e su Google News. Nel campo qui sotto è possibile commentare e creare spunti di discussione inerenti le tematiche trattate sul blog.
L'articolo [Guida] Chkservice e kmon: gestire Systemd e kernel Linux da TUI sembra essere il primo su Linux Freedom.
Leggi il contenuto originale su Linux Freedom