Nell’articolo di oggi vi mostrerò come poter installare il framework Doom Emacs. Considerato come una delle migliori modalità per addentrarsi nel micro cosmo di questo editor/sistema operativo, sarà la base di partenza per poter parlare anche più approfonditamente, nei prossimi articoli, di argomenti correlati come la famosa Org-Mode.
Doom: arricchire Emacs con i comandi Vi
Emacs, come saprete, non è un semplice editor testuale, ma una sorta di sistema operativo con le proprie regole ed i propri meccanismi di funzionamento. Avendo una curva di apprendimento crescente ed estremamente ripida, non è un software molto popolare, tanto da generare recenti discussioni all’interno della community su quali modifiche apportare per migliorarne l’appeal. Discussioni a cui ha partecipato anche Richard Stallman, che nei propri talk non fa mai mancare il simpatico siparietto della Church of Emacs.
Piuttosto che utilizzare Emacs in purezza, tuttavia, esistono altre strade per poter beneficiare a pieno di tutte le funzionalità dell’editor, semplificando alcuni suoi aspetti più spigolosi. In particolare Doom Emacs, che vi spiegherò come installare nel prossimo paragrafo, permette di utilizzare l’editor con i comandi di Vim e non solo.
Come installare Doom su Ubuntu e derivate
Prima di poter installare il framework vero e proprio, sarà necessario procedere all’installazione di Emacs e di altre dipendenze. I prerequisiti sono:
- Git 2.23+;
- Emacs 26.1+;
- Ripgrep 11.0+;
- GNU Find;
- Fd.
Utilizzate, quindi, le seguenti direttive:
sudo apt install git sudo apt install git ripgrep sudo apt install fd-find sudo apt install shellcheck npm install -g marked sudo apt install emacs
Procedete, quindi, ad installare il framework vero e proprio:
git clone https://github.com/hlissner/doom-emacs ~/.emacs.d ~/.emacs.d/bin/doom install
Terminata la procedura guidata, Doom Emacs sarà pronto per l’uso. Vi conviene aggiungere come variabile di sistema il percorso per il relativo eseguibile, tramite la seguente direttiva:
export PATH=$PATH:~/.emacs.d/bin/
potrete così eseguire, più rapidamente, il comando di diagnostica doom doctor che, in caso di successo, dovrebbe darvi un output analogo a quello che vedete nello screenshot qui sotto.
L’utility bin/doom
Insieme al framework, viene installata anche un’utility fondamentale per la gestione ed il mantenimento della configurazione di Doom Emacs. Questa, infatti, semplifica l’aggiornamento di Doom e dei pacchetti installati. Potete visualizzare le principali funzionalità di questo tool tramite la direttiva doom help.
- doom sync: sincronizza la tua configurazione con Doom Emacs. Assicura che i pacchetti necessari siano installati, i pacchetti orfani vengano rimossi e i metadati necessari siano generati correttamente;
- doom upgrade;
- doom purge: i repository per i plug-in di Doom si accumulano nel tempo. Questo comando, quindi, va eseguito di tanto in tanto per eliminare i vecchi pacchetti orfani e con l’opzione -g compattare i repository di pacchetti esistenti.
L’installazione di Doom Emacs è completa. Ora non resta che iniziare a navigare all’interno del framework, partendo dalle principali combinazioni di tasti. In prossimi articoli vi mostrerò quali sono quelli che io utilizzo maggiormente, e come interagire con la Org-mode e Org-agenda in maniera produttiva.
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