Nell’articolo di oggi vi spiego come procedere per configurare un Raspberry Pi per ospitare un server Samba, da utilizzare come un semplice NAS portatile. La configurazione headless prevede che il SBC sia connesso solo alla rete elettrica ed al Wi-Fi.
Raspberry Pi: abilitare SSH e connettersi al Wi-Fi
Poiché mi capita spesso di trascorrere molte settimane lontano da casa, sono solito viaggiare con il portatile, un modem router 4G ed una serie di SSD di backup. Ho pensato che potrebbe risultare comodo, quindi, condividere con voi come ho trasformato il Raspberry in un semplice NAS. Per la realizzazione della guida utilizzerò un adattatore Trust come quello che vi ho linkato, che non mi ha dato alcun problema dal punto di vista della compatibilità.
Come vi ho anticipato si tratta di una configurazione headless. Il primo step consiste quindi nel caricare sulla microsd il sistema operativo Raspberry Pi OS, grazie al comodo imager ufficiale che potete scaricare da questa pagina. Successivamente, all’interno della partizione di boot della microsd, andranno creati due file:
- Un file vuoto denominato ssh;
- Un file denominato wpa_supplicant.conf.
Il secondo file deve contenere una serie di informazioni che verranno utilizzate per permettere la connessione automatica alla rete Wi-Fi. La sintassi del file dovrà essere come la seguente. Dovete personalizzare solo il ssid e, ovviamente, la password:
ctrl_interface=DIR=/var/run/wpa_supplicant GROUP=netdev update_config=1 country=it network={ ssid="LinkemWiFi" psk="12345" }
Potete ora inserire la microsd nel Raspberry Pi ed accendere il dispositivo.
Installare il server Samba
Una volta accesso, il Raspberry avvierà il servizio SSH e, automaticamente, si connetterà alla vostra rete Wi-Fi. È quindi opportuno, dato che non è connesso ad un monitor esterno, conoscere l’indirizzo IP che gli è stato assegnato. In questo caso o entrate nella configurazione del router e lo copiate dalla pagina dei dispositivi connessi oppure, da un computer connesso alla stessa rete, utilizzate nmap:
nmap -sn 192.168.1.0/24
Procedete, quindi, con la connessione SSH e, una volta connessi, modificate con il comando passwd la password di default (raspberry):
ssh pi@192.168.1.171
Potete quindi procedere ad installare Samba:
sudo apt-get update sudo apt-get upgrade sudo apt-get install samba samba-common-bin
Scegliere la cartella da condividere
Siamo quasi giunti alla conclusione della guida. Dopo aver riavviato il Raspberry ed esservi riconnessi tramite SSH, basterà ora scegliere la cartella da condividere. Modificate, quindi, il file di configurazione:
sudo nano /etc/samba/smb.conf
apportando le seguenti motifiche:
- Sotto Authentication incollate security = user come nello screenshot;
- Alla fine del file incollate il seguente codice, adattandolo alle vostre esigenze.
-
[PiNas] #nome del nas che verrà visualizzato dal client path = /home/pi/shared #percorso della cartella condivisa writeable=Yes #permessi di scrittura per il client create mask=0777 directory mask=0777 public=no
Create, infine, un utente per Samba:
sudo adduser username sudo smbpasswd -a username
La configurazione del Raspberry è completata. Come percorso per la cartella condivisa, ad esempio, io utilizzo proprio la cartella dove ho montato l’hard disk esterno, in modo da poterne visualizzare il contenuto come in un NAS.
sudo mkdir /mnt/nas sudo chmod 770 /mnt/nas sudo mount /dev/sda1 /mnt/nas #adattate questa istruzione in base all'output di lsblk
Dal client, infatti, basterà recarsi nei percorsi di rete, selezionare la cartella condivisa ed utilizzare i dati dell’utente che avete appena creato. In tal caso, ovviamente, l’hard disk andrà montato in automatico all’accensione del Raspberry. Per ottenere questo risultato, con l’hard disk connesso, date il comando sudo blkid e, successivamente, aggiungete la seguente linea al file fstab con sudo nano /etc/fstab, ovviamente adattandola al vostro ambiente:
UUID=[incollate qui il vostro] /mnt/nas ntfs-3g defaults,auto,users,rw,nofail,umask=000 0 0
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