Linux: ogni volta che torno a parlarne mi rendo conto di apparire sempre più entusiasta delle mie scoperte e dei miei “pensieri”. Ecco, forse oggi non è da meno.
In breve: ero su Youtube a vedere un’intervista di Linus Torvalds, padre di Linux, quando, in risposta a una domanda, interviene riguardo l’ambito in cui Linux è usato.
Il ragazzo che era intervenuto aveva infatti chiesto come sia possibile che Linux sia tuttora popolarissimo sia in ambito server che mobile, ma come non lo sia affatto in ambito desktop, dove era stato inizialmente pensato.
Per metterla in breve: Linux è riuscito dappertutto, tranne proprio dove era stato pensato di riuscire.
Facciamoci allora delle domande su questo paradosso, su questa stranezza alla quale molti, a cui mi aggiungo, hanno provato a dare una spiegazione.
Cause del Paradosso e Possibili Soluzioni
Secondo Torvalds l’unica cosa che blocca linux dal diffondersi a macchia d’olio in ambito desktop sono le preinstallazioni (preinstalls in inglese): sostanzialmente il sistema operativo che i computer hanno già preinstallato.
Il paragone che infatti fa è chiaro: con Android il kernel linux ha indubbiamente avuto un grande successo, ma l’ha avuto non certo perché sono stati gli utenti a scegliere di installarlo, semplicemente era già installato quello e quello si è usato.
Sinceramente, però, non mi trovo del tutto d’accordo. Il fatto è che l’utenza, a mio parere, va divisa in tre fasce:
1. Utenza Base – Non sanno e non vogliono sapere cos’è un sistema operativo: vogliono che il pc faccia quello che deve fare.
2. Utenza Media – Vuole estrapolare il meglio dal proprio computer. In poche parole: se il computer si potesse accendere più velocemente sarebbe meglio.
3. Utenza Avanzata – Sa almeno i concetti base del funzionamento di un sistema operativo, fa scelte non solo in base a un mero fine pratico ma anche in base a un ideale.
Ecco, dopo aver diviso gli utilizzatori in fasce possiamo ragionare meglio sul perché linux non sia diffuso: l’utenza avanzata è già informata su linux, molti lo hanno già scelto per le proprie macchine. L’utenza avanzata è però numericamente molto meno delle altre due categorie, quindi in termini di diffusione conta poco.
Per l’utenza base sono della stessa opinione di Torvalds: finché non avranno linux preinstallato di certo non si metteranno ad installarlo loro.
Pensiamo invece all’utenza media: molti utilizzano Windows, ma perché? Ecco, secondo me sono 3 i fattori fondamentali per cui molti non cambiano a linux:
- I Driver. Ma perché ogni volta che installo linux c'è puntualmente un dispositivo che non funziona o non va al massimo di quanto potrebbe? Risposta: driver. Chiariamoci, i driver sono il tallone d'achille di linux. Ma, come per il famoso Achille, non è colpa sua. C'è poco che possiamo fare: solo quando i manifacturer di hardware daranno abbastanza importanza a linux incominceranno a sviluppare driver anche per il nostro caro e amato OS. Il problema è che non la daranno finchè non sarà abbastanza importante sul mercato: è un circolo vizioso. E uscirci è difficile, molto difficile, ma non impossibile.
- L’assenza di software famosi o alternative semplici. E ancora, mi dispiace, ma lo so che per voi ffmpeg è migliore di molti software per la conversione, e probabilmente lo è, ma non è semplice. E l’utente medio, a ragione, vuole semplicità. Anche l’assenza della suite Adobe o di alternative semplici a Photoshop o Premiere sono pesi da novanta sulle ali di linux.
- E adesso arriva la shitstorm: il terminale dovrebbe sparire1. Fatemi spiegare: Attualmente su moltissime distro linux il terminale è il principale strumento di amministrazione disponibile. Ma finché tutto, e dico tutto, non sarà anche possibile tramite una semplice interfaccia grafica, linux non sarà mai popolare.
Riassumiamo il tutto in una frase: linux deve essere semplice.
L’utente medio vuole semplicità, vuole che le cose funzionino bene ed è disposto a cambiare. Ma tutto deve funzionare bene perché non gli interessa che linux sia opensource o eticamente migliore, gli interessa che funzioni.
Due altri fattori che a mio parere potrebbero diffondere linux:
- Ampliare il catalogo di giochi disponibili su linux. Ma anche qua: il problema è convincere i vari sviluppatori a non usare DirectX, ma a usare qualcosa di compatibile con linux, come le api Vulkan. Sono molto speranzoso nell'impegno che Valve, grandissimo player del settore, sta dedicando a portare i giochi sulla sua piattaforma su linux, ma non è ancora abbastanza e il supporto è ancora molto scarso.
- L'installazione, nonostante sia stata molto semplificata negli ultimi anni, dovrebbe essere resa ancora più semplice: la divisione in "Modalità Normale" e "Modalità Esperto" è l'esempio migliore che mi viene in mente adesso ma le soluzioni sono molte e rendere più semplice l'installazione è possibile.
Cosa pensate voi? Non esitate a scrivermi la vostra opinione nei commenti: sono apertissimo a critiche e scambi di opinioni.
Su questo molti di voi non saranno d'accordo ed è giustissimo che ognuno abbia la sua opinione, che vi invito a condividere nei commenti. Sappiate che capisco l'importanza che ha questo strumento e le sue enormi potenzialità. Provate però a immedesimarvi in un banalissimo utente: questo strumento per lui è inusabile. È quindi giusto, a mio parere, che il terminale esista e continui ad esistere: penso però che non debba avere, almeno nelle distro più user-friendly tutta l'importanza che ha attualmente. ↩
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