Qualche tempo fa abbiamo parlato di IBM e della sua messa a punto di un processo di produzione industriale a 5nm (nanometri, miliardesimi di metro), ma facciamo un riassunto: la dimensione indicata è quella del singolo transistor all’interno di un chip (una CPU oggi ne conta dai 2 miliardi dell’i7 serie 5000 ai 19 miliardi dell’AMD Epyc), quindi minore è questa dimensione, maggiore è il numero di transistor che possono stare nello stesso spazio (oppure maggiore sarà il numero di chip che si potranno produrre con la stessa quantità di silicio).
Non solo, minore è la dimensione del transistor, maggiore sarà la frequenza di clock che questo sarà in grado di sopportare (con migliori prestazioni), nonché minore sarà l’energia consumata per le stesse attività. In effetti, l’aumento di potenza di calcolo (e il rispetto della famosa legge di Moore) sono dirette conseguenze dei miglioramenti di questo aspetto produttivo.
Al momento Intel ha in catalogo CPU a 14nm, ma sono attese da molto tempo le CPU a 10nm: erano state annunciate per il 2015, ma le difficoltà produttive e le difficoltà finanziare (complice Meltdown) avevano rimandato fino al 2019. Un articolo di ArsTechnica però ci svela che non solo queste CPU sono già in produzione, ma addirittura in distribuzione – e specificamente a Lenovo. L’articolo si concentra sulle caratteristiche del tipo di processore (i3), del codice (8121, quindi ottava generazione), della serie (U, basso voltaggio) ed il fatto che sia il primo con microarchitettura Cannon Lake. Ad interessare maggiormente in ogni caso è il fatto che questo processore sia il primo con tecnologia a 10nm, e significa che il passaggio dalla produzione a 14nm si è già verificato.
Alcuni indizi indicano che questa produzione sia una specie di prova generale, come il fatto che un i3 (fascia bassa) è meno complesso di un i5 (fascia media) o di un i7 (fascia alta), quindi sono tollerabili maggiori difetti di produzione. Anche il fatto che non ci sono accenni ad una scheda grafica integrata farebbe pensare a difetti tanto frequenti da preferire di disattivare permanentemente questo componente. Inoltre, la distribuzione ad un solo cliente (per quanto importante) potrebbe essere una scelta obbligata per una produzione ancora in piccola scala.
Allo stesso tempo questa notizia ci permette di sperare che l’applicazione di questa tecnologia produttiva sia a breve termine applicabile per i5 ed i7, o anche per il mercato server: la nuova generazione. Dalla quale ci si aspetta anche la risoluzione definitiva di Meltdown e Spectre…
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