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Il disegno di legge SREN
Tutto nasce dal disegno di legge SREN, una legge il cui scopo è quello di regolamentare meglio lo spazio digitale e tutelare gli utenti di Internet, in particolare i più giovani, così come le aziende.Il disegno di legge si ispira in particolare a tre relazioni parlamentari sull'industria pornografica e sulla sovranità digitale. I pilastri di questo disegno di legge sono tre:
- Proteggere i bambini dalla pornografia online: vengono potenziati i poteri dell'Autorità di regolazione delle comunicazioni audiovisive e digitali (Arcom) nella lotta all'accesso dei minori a siti pornografici e nella diffusione di materiale pedo pornografico.
- Proteggere da truffe online, molestie e disinformazione: Il disegno di legge prevede l'implementazione di un filtro di sicurezza informatica antitruffa per il pubblico in generale. Un messaggio di avviso avviserà le persone quando, dopo aver ricevuto un SMS o un'e-mail fraudolenta, stanno per accedere a un sito dannoso. Il dispositivo mira a proteggere i cittadini dai tentativi di accesso fraudolento ai propri dati personali o bancari. Un database riunirà tutti i siti dannosi individuati e segnalati dalle vittime alle autorità amministrative. Il testo rafforza anche le pene per le persone condannate per odio online, molestie informatiche o altri reati gravi (pornografia infantile, sfruttamento della prostituzione, ecc.). Infine, per proteggersi meglio dalla disinformazione dei media stranieri colpiti dalle sanzioni europee (come Sputnik o Russia Today France), Arcom potrebbe ordinare ai nuovi operatori di interrompere entro 72 ore la trasmissione su internet di un canale di "propaganda" straniero.
- Misure su imprese, affitti turistici, giochi: Per ridurre la dipendenza delle imprese dai fornitori di cloud, mercato attualmente concentrato nelle mani di tre colossi digitali (AWS, Azure-Microsoft e Google Cloud Platform), il disegno di legge adegua la normativa francese in previsione della futura regolamentazione europea sui dati, il Data Act.
I Senatori francesi hanno inoltre proposto modifiche per imporre ai siti pornografici la visualizzazione sistematica di un messaggio di avvertimento prima della diffusione di qualsiasi contenuto, ampliare l'ambito dei reati contemplati dalla sanzione del "interdizione" dai social network, includendo in particolare minacce e intimidazioni nei confronti degli eletti, creare un reato di oltraggio online e reprimere meglio la pubblicazione online di deepfake.
Perché Mozilla è sul piede di guerra?
Mozilla, la società dietro lo sviluppo di Firefox, si è schierata apertamente contro il disegno di legge francese in quanto, in quanto l'articolo 6 (paragrafi II e III) del disegno di legge SREN, al fine di attuare le misure di blocco su citate, costringerebbe i browser a creare funzionalità che consentano il blocco dei siti Web a livello di browser, da attuarsi mediante le liste fornite dal governo francese.
Sebbene oggi possa essere sfruttato solo per il malware e il phishing in Francia, costituirà un precedente e creerà la capacità tecnica all'interno dei browser per qualsiasi cosa un governo possa voler limitare o criminalizzare in una determinata giurisdizione per sempre. Un mondo in cui i browser possono essere costretti a incorporare a livello di software un elenco di siti web vietati che semplicemente non si aprono, né in una regione né a livello globale, è una prospettiva preoccupante che solleva serie preoccupazioni sulla libertà di espressione. Se la legge venisse approvata, il precedente che si creerebbe renderebbe molto più difficile per i browser rifiutare tali richieste da parte di altri governi.
Per questo motivo Mozilla ha lanciato una petizione online, liberamente sottoscrivibile da chiunque, per impedire che questa parte del disegno di legge diventi legge.
Perché dobbiamo preoccuparci anche noi italiani?
Direte voi, ma a noi italiani cosa ci interessa? Come detto pocanzi, qualora il disegno di legge SREN venisse approvato potrebbe costituire un precedente replicabile sul nostro territorio, o peggio ancora a livello europeo. Fra l'altro noi siamo già pratici di leggi di sorveglianza sulla rete, basti pensare alla recente legge 93/2023, detta anche legge anti-pezzotto, entrata in vigore lo scorso 8 agosto 2023, che concede ad Agcom il potere di oscurare entro 30 mini i siti che diffondono illegalmente filmi ed eventi sportivi.
Il blocco a livello di browser sarebbe un pericoloso strumento nelle mani dei Governi per censurare i cittadini che si andrebbe a sommare a quanto già visto con i blocchi a livello di DNS.
Link alle fonti
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