Google ha annunciato attraverso il suo blog ufficiale l’Open Usage Commons. Si tratta di una nuova organizzazione, supportata dal colosso di Mountain View, che nasce con il fine di aiutare i progetti open source nella gestione dei loro marchi.
Open Usage Commons, Google e i trademarks
La gestione di un progetto open source richiede un lungo elenco di competenze. Oltre agli ovvi aspetti puramente tecnici, come la manutenzione dell’infrastruttura di backend, sono richieste anche conoscenze economiche e legali. Esistono, tuttavia, molte iniziative che cercano di sopperire a questo problema. Vi abbiamo parlato, ad esempio, di XS:Code. Questa piattaforma permette di esternalizzare le funzioni legate alla vendita del prodotto finale. Open Usage Commons è un’idea che nasce in grembo a Google con la collaborazione di università e consulenti indipendenti. L’obiettivo è aiutare i progetti open source nella gestione degli aspetti legali.
Comprendere e gestire i marchi è fondamentale per la sostenibilità a lungo termine dei progetti. I trademarks, infatti, si collocano nel punto di congiunzione tra diritto commerciale e filosofia open source. La mission di Open Usage Commons è la creazione di un modello in cui tutti gli attori della catena dell’open source abbiano la massima tranquillità riguardo all’utilizzo e alla gestione dei marchi. I progetti open source riceveranno supporto specifico per la protezione e gestione dei trademarks, oltre a linee guida per l’uso e test di conformità.
La tutela del nome e del logo
La diffusione di una maggiore cultura sul funzionamento dei marchi è essenziale. Molti tecnici del settore, infatti, potrebbero non rendersi conto che l’autorizzazione a utilizzare il marchio del progetto è distinta dalla licenza per il suo codice sorgente. Mentre chiunque può utilizzare o distribuire il codice sorgente, infatti, questo non vale sempre per i trademarks, poiché sono indirettamente una garanzia di qualità su ciò che si sta utilizzando. Una politica trasparente e ben definita sui marchi, quindi, rimuove l’ambiguità e fornisce certezza sugli usi accettabili.
Open Usage Commons è supervisionato da un consiglio di amministrazione, i cui componenti sono nomi noti del settore come Allison Randal, già dirigente di importanti organizzazioni quali la Perl Foundation, Python Software Foundation e collaboratrice del Debian project. Il consiglio si occuperà di pubblicare, a breve, i criteri che i progetti open source devono rispettare per aderire a questa nuova organizzazione. Per trovare maggiori dettagli, vi rimando al sito ufficiale del progetto.
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