Due anni fa parlavamo della nascita della Open Container Initiative sotto il controllo della Linux Foundation. Con l’esplosione dell’uso dei container, e delle tecnologie in grado di gestirli, definire uno standard ufficiale ed aperto per la creazione, l’esecuzione e la trasmissione delle immagini dei container è diventato fondamentale.
E, finalmente, si inizia ad arrivare a qualcosa di completo: già in passato il formato delle immagini ed i runtime sono stati standardizzati dalla OCI, che l’anno scorso ha raggiunto una maturità con il rilascio della versione 1.0; in questi giorni il lancio del progetto Distribution Specification ha definito lo standard anche per il push e pull delle immagini (le operazioni utilizzate per caricare e scaricare le immagini da un registro), andando così a coprire (quasi) tutto il mondo container: come viene creato, come viene eseguito e come viene trasmesso.
Per questa operazione hanno deciso di basarsi sulla definizione del Docker Registry V2; essendo questo un registry dei più utilizzati al mondo (forse il più utilizzato), è sembrato logico prendere le specifiche di come lavorasse e, sulla base di quelle, costruire uno standard che, tendenzialmente, permetterà l’adozione dalla maggior parte dei sistemi di gestione di container senza grosse modifiche.
Ovviamente Docker non può che essere contenta del fatto che la sua implementazione è diventata lo standard, come affermato da Michael Crosby, ingegnere e maintainer in Docker:
Docker’s contribution of the Docker Registry V2 specification aligns with our history of making key open-source projects available to the community. As with the runtime and image specification, Docker’s registry protocol has become a de facto standard with over 40 billion images pulled using this protocol.
Il contributo di Docker alle specifiche del Docker Registry V2 si allinea con la nostra abitudine storica di rendere i progetti open-source chiave disponibili alla community. Insieme al runtime ed alle specifiche delle immagini, il registry protocol di Docker è diventato lo standard de facto con oltre 40 miliardi di immagini scaricate usando questo protocollo.
La notizia in ogni caso è stata accolta molto positivamente da tutti, sia da Amazon con il suo Amazon Elastic Container Registry (che comunque è compatibile con il Docker Registry V2), sia da Microsoft che eroga l’Azure Container Registry (implementato usando proprio il Docker Registry) che Google, fornitore di Google Cloud (di cui non si sa molto riguardo il funzionamento dei registry forniti).
Tutti contenti dunque, abbiamo uno standard completo!
Ora non resta che aspettare che tutti lo abbraccino.
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