Quando si parla di container la prima parola che viene in mente è Docker.
Ma, la tecnologia dei container, anche grazie alla creazione di uno standard, si estende a diverse soluzioni disponibili; una di queste è OpenVZ (o Virtuozzo nella sua versione commerciale).
In questi giorni è stata rilasciata la versione 7.0 di OpenVZ, distribuita sotto forma di distribuzione Linux completa.
Basata su un Red Hat Enterprise Linux 7, con kernel 3.10 ed una serie di estensioni già presenti, ha tutto il necessario per eseguire i container, ed anche di più.
Già perchè oltre a poter eseguire i classici container basati su cgroups (come Docker, appunto), OpenVZ permette di eseguire intere distribuzioni Linux come fossero dei container, e rimuovendo lo strato di hypervisor che, inevitabilmente, introduce un uso di risorse maggiore. Questo comportamento, che sfrutta il kernel attualmente in esecuzione invece di virtualizzare l'hardware di un'intero computer, introduce la limitazione di poter far girare solo OS Linux in questo modo.
Non può dunque rimpiazzare ancora un intero sistema di virtualizzazione ma, considerando ambienti mono-OS (solo Linux, ovviamente) e con richieste prestazionali elevate, potrebbe essere una soluzione molto interessante.
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