La settimana scorsa RedHat aveva annunciato l’acquisizione di CoreOS per 250 milioni di dollari, decisione che aveva lasciato perplesse molte persone visto che (solitamente), l’azienda acquisisce le società per inglobare nella propria offerta nuove tecnologie.
CoreOS fornisce un sistema operativo ottimizzato per i container e Tectonic, una soluzione per gestire cluster Kubernetes.
Allora perché questa acquisizione? Per togliere di mezzo un concorrente? Non sembrerebbe. RedHat con questa mossa ha di fatto “assunto” 130 persone in più, persone che si aggiungeranno al team di professionisti in azienda per fornire servizi sempre più completi a propri clienti enterprise.
Stavolta la “battaglia” non è contro i grandi rivali di sempre, IBM ed Oracle, il concorrente a conti fatti in questo caso è la Docker Inc., pertanto i prodotti a confronto sono OpenShift Enterprise e Docker Enterprise Edition. Si può concludere quindi come CoreOS molto probabilmente si posizionerà proprio a sostegno di OpenShift.
Paul Cormier, presidente della divisione Products and Technologies di RedHat conclude:
We believe this acquisition cements Red Hat as a cornerstone of hybrid cloud and modern app deployments.
Crediamo che questa acquisizione consolidi RedHat come pilastro del cloud ibrido e dello sviluppo delle moderne applicazioni.
L’aggiunta delle tecnologie di CoreOS alla vasta esperienza RedHat con Kubernetes, nel contesto dell’IT ibrido, la rende forse l’infrastruttura enterprise più credibile e completa oggigiorno.
Con l’intero ecosistema dei container che va maturando, il dominio RedHat dovrebbe solo diventare più forte.
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