Abbiamo citato spesso Purism, soprattutto in relazione al loro progetto Librem 5 per la realizzazione di un cellulare senza codice proprietario di sorta, come già fatto per i laptop Librem 13 e Librem 15.
Il post sul blog ufficiale di mercoledì riguarda PureOS, il sistema operativo di questi prodotti, derivato da Debian; in particolare – in toni piuttosto trionfalistici – si annuncia la convergenza del sistema:
The two big mobile OS vendors have been dreaming of convergence between laptop OS and mobile OS for a long time; dreaming of being able to make the same application code execute, and operate, both on mobile phones and laptops – adapting the applications to screen size and input devices.
Purism is beating the duopoly to that dream, with PureOS: we are now announcing that Purism’s PureOS is convergent, and has laid the foundation for all future applications to run on both the Librem 5 phone and Librem laptops, from the same PureOS release.
I due grandi produttori di sistemi operativi [Apple e Google, N.d.T.] per il mobile hanno sognato a lungo la convergenza tra OS per laptop e per mobile; il sogno di poter far eseguire lo stesso codice di una applicazione, e operare, sia su telefono che su laptop – adattando l’applicazione alla dimensione dello schermo ed ai dispositivi di input.
Purism sta battendo il duopolio in questo sogno, con PureOS: stiamo annunciando che PureOS di Purism è convergente, gettando le fondamenta per eseguire tutte le future applicazioni sia sui telefoni Librem 5 che sui laptop Librem, con la stessa release di PureOS
Ma cosa si intende per convergenza? In pratica si stratta di avere un solo sistema operativo capace di essere eseguito su vari dispositivi, con la capacità di adattare il funzionamento delle applicazioni al dispositivo stesso, invece di avere un’applicazione specifica per il dispositivo: l’obbiettivo è essere capaci di eseguire la stessa applicazione sui vari dispositivi.
In realtà ottenere il risultato voluto coinvolge anche gli sviluppatori, e le librerie usate dalle applicazioni. Per esempio, una tecnica chiamata “Adaptive Design” prevede la modifica degli elementi visualizzati da una certa applicazione in base alle dimensioni (in pixel) della visualizzazione effettiva; in questo caso lo sviluppatore deve prevedere quali elementi nascondere a quali dimensioni, mentre la libreria grafica deve permettere l’operazione senza eliminare quegli elementi.
Le grandi aziende a cui si fa riferimento nell’annuncio sono da tempo in campo per fornire esperienze quanto più simili possibili agli utenti che usano una certa applicazione sia su cellulare che su computer, ma i sistemi operativi sotto sono sempre dedicati: iOS/macOS per Apple, Android/ChromeOS per Google; per forza di cose, anche le app sono dedicate, ovvero specifiche per l’ambiente in cui girano e che siano studiate per sembrare uguali (o simili).
Una prima implementazione di convergenza l’ha tentata Microsoft, con quella tra Windows 8 e Windows Phone, con Universal Windows Platform (UWP): usando librerie e linguaggi appositi, è possibile creare una applicazione che giri su entrambi i sistemi.
Nel caso di Purism lo sforzo è per integrare quelle funzionalità nelle librerie generali, rendendole disponibili a qualunque applicazione le voglia usare; Purism ha lavorato in particolare sulle librerie GTK+, quelle per GNOME, ma ricordiamo che è già stata annunciata la partnership con KDE.
In effetti la novità è piuttosto importante, e si tratta di un traguardo notevole. L’integrazione con le librerie base, inoltre, darà la possibilità anche ad altri sistemi di poter mettere in campo le proprie applicazioni universali. Che sia l’anno di linux universale?
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