The Qt Company sta seriamente valutando di rendere a pagamento per un periodo di 12 mesi le prossime release di Qt nel tentativo di aumentare gli introiti a breve termine. Introiti seriamente intaccati dalla situazione dovuta al coronavirus che sta stravolgendo le nostre abitudini. Se la cosa fosse confermata sarebbe davvero un duro colpo per il mondo dell’open source: tantissimi progetti fanno uso di Qt su GNU/Linux.
Andiamo con ordine. Qt, per chi non lo sapesse, è una libreria multipiattaforma per lo sviluppo di programmi con interfaccia grafica tramite l’uso di widget. Ieri la foundation ha pubblicato una road-map per l’anno in corso.
- QtDesign Studio 1.5 arriverà a maggio e saranno sviluppate ulteriori migliorie nella seconda metà dell’anno in particolar modo riguardanti il 2D/3D design tool;
- Qt 5.15 è ancora programmato per il mese di maggio;
- Qt 6.0 dovrebbe arrivare entro fine anno;
- Migliorie per il Marketplace con una migliore integrazione e nuove funzionalità.
Già a gennaio erano state introdotte restrizioni per le versioni LTS rendendole a pagamento per diversi mesi in modo da aumentare il numero dei clienti paganti. Inoltre, per scaricare i binari, da gennaio è obbligatorio possedere un account.
La novità, a pagamento le nuove release di Qt
La vera novità, resa pubblica ieri da Olaf Schmidt-Wischhöfer di KDE, è che The Qt Company sta prendendo in considerazione l’idea di realizzare nuove versioni a pagamento, almeno per i primi dodici mesi.
La scorsa settimana la società ha improvvisamente informato il board di KDE e la KDE Free QT Foundation che le prospettive economiche causate dal virus hanno reso necessario un incremento delle entrate a breve termine. Di conseguenza, stanno pensando di limitare TUTTE le versioni di Qt ai titolari di licenze a pagamento per i primi 12 mesi. Sono consapevoli che ciò significherebbe, in pratica, la fine dei contributi Open.
queste le parole di Olaf Schmidt-Wischhöfer che ha aggiunto quanto segue:
Speriamo che la compagnia riconsidereri la propria decisione. Tuttavia, questa è una seria minaccia alla comunità Open Source e bisogna prepararsi. La Qt Company afferma di essere disposta a riconsiderare l’approccio solo se offriamo loro concessioni in altre aree. Mi viene in mente, però, la situazione un anno e mezzo fa. Avevamo discusso di un approccio comune per gli aggiornamenti del contratto che improvvisamente hanno gettato via rendendo a pagamento le versioni LTS di Qt.
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