Abbiamo parlato la scorsa settimana (suscitando anche qualche inaspettata polemica) su quali linguaggi sono generalmente più soggetti ai bug, in particolare qual’è stato l’andamento degli stessi nel tempo.
Bene, ma al di là dei problemi, quali sono i linguaggi più richiesti? Ci pensa technotification.com in questo articolo a dare una panoramica, basata sul numero di offerte di lavoro presenti attualmente sul mercato, il quale non viene esplicitamente indicato, ma pare essere solamente quello americano. Poco male, poiché per prima cosa il mondo (in generale) IT (nello specifico) è molto piccolo e quindi lo spunto permette comunque una riflessione sullo stato delle cose.
Ecco la top 3:
- Java: con bel 65.986 offerte di lavoro presenti sul mercato, il linguaggio WORA (write once, run everywhere) è il primo in classifica;
- Python: poco distanziato sul podio c’è il linguaggio creato da Guido van Rossum, con 61.818 offerte;
- JavaScript: al terzo gradino il linguaggio di scripting per eccellenza che, a dispetto del costante trend di bug in aumento descritto nel precedente articolo rimane richiestissimo, con ben 38.018 offerte disponibili;
Chiudono questa classifica C++ con 36.798, C# con 27.521 ed infine “il buon vecchio” PHP che con 16.890 offerte di lavoro si piazza al sesto posto di questa speciale classifica.
Dato interessante: della classifica descritta nello scorso articolo manca solo Ruby, mentre tutti gli altri linguaggi citati sono presenti.
Incrociando le richieste di lavoro (quindi in un certo modo la diffusione) con i problemi dei linguaggi si può ottenere un quadro globale delle cose.
È un po’ la scoperta dell’acqua calda: più il linguaggio è diffuso, più ne vengono evidenziati i problemi, ma qualche aspetto rilevante c’è: il linguaggio C, che dominava la classifica delle vulnerabilità rilevate, in realtà ha circa la metà delle richieste rispetto a Java, che era sì nella top three delle vulnerabilità al 12%, ma ben distanziato dal 47% di C. Vero che nel report di technotification.com C non viene differenziato da C++, ma è presumibile che in una richiesta di lavoro questi possano essere considerati la stessa entità. Certo stupisce PHP: all’ultimo posto delle richieste e secondo invece nelle vulnerabilità.
In conclusione, incrociare dati di questo tipo può aiutare nelle scelte tecnologiche da intraprendere, ma vien da sé che buon codice passa da un buon programmatore, indipendentemente dal linguaggio. Ed il fatto che l’essere umano faccia ancora la differenza in questo senso è certamente un pensiero confortante!
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