Il rientro a casa di Richard Stallman, ormai, è diventato un caso. C’è chi fa di tutto per dargli una mano, è stata lanciata una raccolta firme in suo favore, e chi è dichiaratamente contro di lui. Vi ho già raccontato le vicende per filo e per segno la scorsa settimana e quest’ultimo weekend navigando in rete ho avuto modo di confermare le mie impressioni. Le organizzazioni vogliono RMS fuori dalla FSF mentre la pancia della community è con lui e lo difende. Ora però è scesa in campo anche Red Hat che, con la longa manus di IBM alle spalle, potrebbe avere un ruolo chiave.
Red Hat contro Stallman
Red Hat ha pubblicato un comunicato stampa attraverso il quale, di fatto, si unisce al coro di organizzazioni che sono contro al rientro di Stallman nella Free Software Foundation. Tra queste, le più importanti sono OSI, Mozilla Foundation, il progetto TOR, la Software Freedom Conservancy e la FSF Europe.
Questo un estratto del comunicato di Red Hat:
Red Hat contribuisce e collabora da tempo a diversi progetti gestiti dalla Free Software Foundation (FSF) […] Considerando le circostanze che hanno portato alle dimissioni originali di Richard Stallman nel 2019, Red Hat è rimasta sconvolta nell’apprendere che ora tornerà di nuovo a far parte del consiglio di amministrazione. Di conseguenza, sospenderemo immediatamente tutti i finanziamenti alla Free Software Foundation e non parteciperemo ad eventi organizzati dalla stessa. Inoltre, molti collaboratori di Red Hat ci hanno detto che non hanno più intenzione di partecipare a eventi guidati o sostenuti dalla FSF, e noi li sosteniamo.
Red Hat non ha poi mancato di calcare ulteriormente la mano:
Nel 2019, abbiamo invitato il consiglio di amministrazione della FSF a sfruttare l’opportunità creata dalla partenza di Stallman per iniziare una transizione verso un consiglio più diversificato e inclusivo. La FSF ha compiuto solo piccoli passi in questa direzione. Il ritorno di Richard Stallman ha riaperto ferite che speravamo sarebbero guarite lentamente dopo la sua partenza. Crediamo che per riconquistare la fiducia della più ampia comunità del software libero, la FSF dovrebbe apportare cambiamenti importanti e duraturi alla sua governance […] Non vediamo l’ora di tornare a lavorare con la FSF […] sperando che torni a essere un’organizzazione efficace, affidabile e in linea con la sua missione no-profit.
L’aria attorno a Stallman si fa sempre più pesante e pare abbastanza scontato che, alla fine, RMS sarà costretto ad abbandonare definitivamente la Free Software Foundation.
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