Oggi sono felice di dare spazio al progetto di un lettore che ci ha contattati per presentarci la sua invenzione. Si tratta di RTranslator, un traduttore simultaneo rigorosamente open source e, per ora, disponibile solo su Android. I meno giovani avranno di certo visto quei film di fantascienza in cui le persone di pianeti diversi riuscivano a comprendersi grazie ad apparecchi di traduzione simultanea. Un traduttore simultaneo è in grado di “catturare” le frasi pronunciate da una persona in una determinata lingua e restituirle vocalmente in un altro idioma. Non ci sono molte soluzioni di questo tipo nel panorama smartphone.
RTranslator: cos’è e come funziona
Il funzionamento dell’app è abbastanza semplice. Al primo avvio dopo l’installazione l’app chiede di inserire il nome che verrà mostrato ai dispositivi vicini e un’immagine del profilo (opzionale).
Verrà chiesto il permesso per accedere alla posizione, che è obbligatorio per il funzionamento del Bluetooth (alle API del Bluetooth di Android serve questo permesso).
A questo punto l’app è operativa e cerca dispositivi vicini che hanno l’app aperta nella stessa schermata e li mostra sotto forma di elenco, a quel punto bisogna cliccare sul nome dell’utente con cui vogliamo iniziare la conversazione e confermare la richiesta di connessione, sull’altro telefono si aprirà un pop-up per confermare o rifiutare la richiesta di connessione, se si accetta si aprirà la schermata della modalità conversazione.
Nelle impostazioni ogni utente setta la propria lingua (di default usa quella di sistema) e si collega con uno o più telefoni che hanno l’applicazione attiva tramite Bluetooth.
A questo punto quando un utente parla il microfono si illuminerà leggermente, comparirà un anteprima di quello che sta dicendo (simile a Google Assistant) e appena l’utente farà una breve pausa (meno di 1 secondo) il messaggio verrà inviato all’altro telefono, che lo tradurrà, mostrerà il messaggio tradotto e lo leggerà usando il sintetizzatore vocale. L’unica cosa che c’è da fare è parlare e l’altro utente sentirà i messaggi tradotti, semplice no? Inoltre, gli utenti possono parlare anche contemporaneamente dato che ognuno usa il suo microfono.
C’è la possibilità di far funzionare l’app anche senza essere in primo piano (in quel caso ovviamente si sentirà solo l’audio) e comparirà una notifica che comunica che l’ applicazione sta continuando a funzionare in background.
Continuerà a funzionare anche con il telefono in standby, l’unico modo per chiuderla è dalla schermata di conversazione premendo il tasto di uscita in alto a destra o premendo il tasto indietro del telefono. Durante la conversazione si possono collegare delle cuffie Bluetooth al telefono, RTranslator userà il microfono e l’ altoparlante delle cuffie (o cuffia) per la comunicazione. A quel punto l’utente può parlare normalmente (il microfono si attiva da solo quando il volume supera una certa soglia) e gli altri sentiranno quello che dice, ognuno nella sua lingua, e viceversa.
Nella sezione “connessione” è possibile gestire le connessioni, un messaggio può essere inviato a tutti gli utenti con cui è attiva una connessione sarà il telefono del ricevente a tradurre secondo la lingua impostata. Terminata la connessione con un dispositivo questo comparirà nella schermata iniziale tra i dispositivi recenti accanto alla sua immagine del profilo.
Nella sezione “impostazioni” è possibile cambiare il nome, l’immagine del profilo, la sensibilità del microfono (la soglia di volume con cui il microfono si attiva e si disattiva), etc.
Dalla schermata principale è possibile entrare nella modalità walkietalkie, è una modalità secondaria che funziona come la modalità conversazione di Google traduttore in cui si parla a turni con un solo telefono.
API Google
La traduzione e il riconoscimento vocale sfruttano le API di Google. Gioia e dolori. Purtroppo le API dell’azienda di Mountain View non sono gratis e si pagano in base all’utilizzo, circa 2-3 dollari all’ora. Google offre 300 dollari di buono ai nuovi utenti che consente di provare l’app gratuitamente. Per usare il riconoscimento vocale e la traduzione serve il file chiave e per inserirlo bisogna cliccare sui tre puntini e poi su Gestione APIs, in quella schermata c’è anche il grafico dei consumi calcolati in dollari (segna il consumo anche se stiamo spendendo i soldi del buono di Google).
RTranslator su iOS? Per ora no…
Lo sviluppatore, Luca Martino, per ora non è intenzionato a sviluppare una versione per iOS:
Però il codice è accessibile a chiunque, magari qualcuno potrebbe crearne una…
il suo commento. Mentre per lo sbarco sul Play Store è un po’ reticente:
L’app è stata sul Play Store come beta chiusa e la mia intenzione era quella di pubblicarla una volta ultimata. Temo però che l’utente medio potrebbe semplicemente vedere che l’app non funziona, senza sapere che prima la dovrebbe configurare. Per ora preferisco mettere l’APK su GitHub dove difficilmente verrà scaricata da utenti comuni.
Quando gli chiedo perché ha deciso di iniziare questo progetto, al quale si dedica da due anni, mi risponde così:
Ho sviluppato l’app perché volevo creare un traduttore simile a quelli dei film di fantascienza, uno strumento che consentisse di comunicare in modo naturale con qualcuno che non parla la tua lingua, e ho trovato il modo di farlo, alla fine la tecnologia è questo, trasformare la fantasia, le idee, in realtà.
Trovate ulteriori istruzioni e il file APK sulla pagina GitHub.
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