Shave like a bomber, but not like a Ferragni

by Dario Cavedon on


Dalla TV, Bobo Vieri sorride sornione come quando giocava a calcio, e ripete "Shave like a bomber!". Tutti gli uomini che se lo ricordano quando giocava a calcio e faceva parlare di se dentro e fuori dal campo, rispondono al sorriso con approvazione.

Quello che fa (bene) Vieri è il testimonial, ci mette la sua bella faccia, e la sua innata simpatia per vendere un prodotto. Una professione a cui si dedicano anche suoi numerosi ex-colleghi giocatori di calcio, e del mondo dello spettacolo.

Mi fa sorridere quindi quando leggo post così che parlando di Chiara Ferragni scrivono di "vuoto pneumatico". Mi pare lapalissiano dire che Chiara Ferragni è una testimonial di se stessa, che sa usare i nuovi canali per comunicare il suo messaggio (qualunque esso sia). Fa marketing, e lo fa bene, visto il giro di soldi che fattura. Nel suo caso poi il fenomeno è così esteso che, chi scrive di lei, o parla di lei, anche in maniera negativa, si fa pubblicità a sua volta, sfruttandone la fama di riflesso.

Denoto in questi articoli - oltre la malizia usata per attirare clic - una certa incapacità di leggere la realtà e di adattarsi al cambiamento di costumi e di mestieri in atto.

Trovo anche sorprendente che i commentatori di cui sopra non riescano a capire come il fenomeno dei testimonial sia in parte sceso dall'Olimpo delle celebrità televisive, per diramarsi nei mille rivoli dei rappresentanti della borghesia. Al giorno d'oggi i testimonial sono anche degli illustri sconosciuti, con cui magari abbiamo fatto una corsetta al parco domenica scorsa.

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Written by: Dario Cavedon