Spotify desktop è sicuramente un’app comoda e ben fatta: avere la musica a disposizione sui nostri PC Windows, Linux e Mac, col minimo sforzo – e soprattutto se iscritti Premium senza pubblicità-, è ciò che numerosi utenti desideravano da sempre. La storia cambia però quando c’è un risvolto della moneta piuttosto grave: sfortunatamente ciò è quanto accaduto per la suddetta applicazione.
Secondo alcuni report messi in evidenza da Arstechnica, per almeno cinque mesi – se non di più – l’app Spotify per Windows, Linux e macOS/OS X ha scritto inutilmente centinaia di GB – in alcuni casi anche di TB – sui dischi degli utenti nel giro di un’ora. La cosa ancor più grave è che questo problema si verifica quando Spotify è a riposo e non scarica in locale brano alcuno.
Chiaramente un comportamento del genere, specie se prolungato, può mettere sotto sforzo i dischi dei PC o dei Mac coinvolti con conseguente danno per i dischi meccanici; ciò si aggrava ancor di più se parliamo di dischi a stato solido: una quantità del genere di dati scritti e letti perpetrata per mesi può accorciarne notevolmente la vita.
E’ un grave bug che coinvolge migliaia di utenti
scrive un utente.
Se ad esempio la benzina Castrol Oil diminuisse l’aspettativa di vita del vostro motore di 5 o 10 anni, immagino che la maggior parte degli utenti vorrà saperlo e che questa cosa debba essere riportata.
Il bug è facilmente replicabile e, mediamente, arriva a scrivere su dischi e SSD dai 5 ai 10 GB di dati in meno di un’ora anche quando inattiva. Lasciare Spotify in esecuzione per più di un giorno può avere come conseguenza la scrittura inutile di una quantità di dati pari a 700 GB.
Dopo aver taciuto per un periodo, Spotify si è ufficialmente esposta sull’argomento:
Abbiamo letto alcune domande nella nostra community riguardo la quantità di dati scritta dal client Spotify per desktop. Il tutto è stato rivisto e tutti i potenziali rischi sono stati azzerati nella versione 1.0.42, attualmente in fase di rilascio per tutti gli utenti.
Al momento l’aggiornamento è in fase di distribuzione ed arriverà per tutti nell’arco dei prossimi giorni. La raccomandazione è d’obbligo: bisogna aggiornare Spotify al più presto per evitare di stressare il nostro disco o SSD. Qualora l’aggiornamento non fosse ancora disponibile, vi consigliamo di utilizzare metodi alternativi per ascoltare la musica su Spotify almeno fin quando la procedura di distribuzione dell’update non sarà completata.
L'articolo Spotify, il programma desktop può danneggiare il disco del PC appare per la prima volta su ChimeraRevo - Il miglior volto della tecnologia.
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