Che sia destinato a cadere anche l’ultimo muro? Abbiamo già parlato di Azure Sphere OS, ila “distribuzione” Microsoft basata su Linux e destinata ai device IoT e soprattutto al fatto che questo prodotto sia basato su un Kernel Linux. La questione, inedita di per sé, ha shockato l’ambiente IT in quanto ha segnato il crollo dell’ultima barriera di separazione tra Microsoft e Linux. Ormai il terreno di azione è esattamente lo stesso, e per chi è cresciuto a pane e Steve Ballmer la questione non potrà mai essere liquidata con un semplice “è un segno dei tempi che si evolvono”.
Figurarsi quando poi si legge dell’intervista che Linux Magazine ha fatto a Richard Stallman nella quale il padre fondatore della Free Software Foundation, imbeccato sul nuovo prodotto Microsoft, afferma candidamente:
That’s good. That program is free software. It’s released under a free software license I wrote, which requires redistributors to respect the freedom of users and Microsoft is even going to respect the users freedom with regards to that particular program. Well, I’m glad about that.
E’ una cosa positiva. Quel programma è free software. E’ rilasciato sotto la licenza free software che io ho scritto, che impone a chi la distribuisce di rispettare la libertà degli utenti e Microsoft sarà tenuta a rispettare la libertà degli utenti per questo specifico prodotto. Quindi, sì, sono felice di questa cosa.
Come dare torto al buon Richard del resto: i fondamenti del prodotto lo rendono a tutti gli effetti free software pertanto Microsoft dovrà attenersi ai dettami della FSF in materia. E’ vero che poi l’intervista continua con qualche critica mossa da Stallman per l’uso del termine “open source” all’interno del prodotto, a suo dire inserito per rendere più accettabile alle aziende l’utilizzo di licenze copyleft, ma il fatto rimane: Microsoft ha fatto qualcosa e Richard Stallman se ne è detto felice.
Se non è un segno dei tempi che si evolvono questo, cos’altro lo può essere?
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