Ci sono pochi dubbi ormai sulla valenza del dispositivo grande come una carta di credito, leggi Raspberry Pi, in ambiti professionali. Ne è convinta l’azienda OpenSource tedesca SUSE, che ha rilasciato la propria distribuzione enterprise (SUSE Linux Enterprise Server) in una versione specifica per Raspberry Pi
Certo, era possibile anche prima installare SuSe sul dispositivo, cosa c’è quindi di diverso in questo caso? Semplice: la distribuzione è venduta e quindi ufficialmente supportata, il che in poche parole significa che questa è considerata adatta alla produzione.
Questa la principale differenza, così come viene descritta nell’annuncio ufficiale:
The biggest change is that we are offering support for this new Raspberry Pi SD-card image as part of SLES for ARM 12 SP3. The new image is based on SUSE Linux Enterprise Server (SLES) for ARM, so will include some fixes and enhancements from the latest SUSE Linux release.
Quindi le stesse migliorie e fix che SUSE predispone e supporta per la versione SUSE Linux Enterprise Server per processori ARM vengono applicate alla SD venduta per Raspberry. Gli ambiti di utilizzo sono svariati e vengono descritti nel blog post il cui link è ad inizio articolo: ad esempio un’azienda che utilizza cacciaviti robotici e ne vuole incrementare il monitoraggio, o semplici computer da officina, insomma… Tutti gli ambiti industriali.
La domanda però a questo punto nasce spontanea: quanti Raspberry ci stanno in un armadio da C.E.D.?
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