Non si può dire che Purism non stia tenendo tutti con il fiato sospeso per il suo Librem5. Tante sono le notizie che l’azienda californiana sta rilasciando nei mesi, e con un rilascio previsto per la seconda metà di quest’anno, tutte queste “indiscrezioni” non possono che alimentare la voglia di provare questo dispositivo quando uscirà.
In questi giorni, sul blog dell’azienda stessa, si è parlato di come verrà garantita la sicurezza e la privacy anche per gli utenti più esigenti.
Il tutto partendo da ben tre Kill Switch hardware; per chi non li conoscesse, sono interruttori hardware -già presenti su alcuni portatili prodotti dalla stessa Purism- che permettono fisicamente di spegnere chip specifici dei dispositivi interrompendo completamente il flusso di corrente ad essi.
Per lo smartphone di Purism, dicevamo, sono previsti ben 3 switch differente:
- Fotocamera e Microfono: ancora più importante che sui laptop, Librem5 avrà la possibilità di spegnere definitivamente queste componenti
- WiFi e Bluetooth: per chi vuole essere isolato da reti dati, sia a lunga che corta portata
- Rete Cellulare: garantirà lo spegnimento del chip di connessione alla rete cellulare
Già questi tre sono sicuramente una garanzia in più rispetto alle controparti software normalmente presenti sui nostri dispositivi, ma di fatto i nostri telefoni, così come anche il Librem5, hanno all’interno anche altri sensori e chip.
Tra quelli dichiarati è presente un chip GNSS (utilizzato per il tracking GPS dai software quali i navigatori); indipendente dai chip per le connessioni cellulari e WiFi/Bluetooth, di base questo componente non invia dati, ma riceve solo informazioni dai satelliti. E’ anche vero, però, che un’applicazione potrebbe registrare questi dati in locale ed inviarli ad un server remoto in un secondo momento.
Altro sensore è l’IMU, che rende disponibile due funzionalità oramai imprescindibili in uno smartphone: una bussola (che insieme ai dati GPS permette, oltre a sapere dove sei, di sapere in che direzione sei rivolto) ed un accelerometro, usato da tantissime applicazioni (la fotocamera, giusto per citarne una sempre presente) per determinare movimenti del dispositivo.
Infine, quasi tutti dispongono di sensori di luminosità e prossimità; i primi comunemente utilizzati per regolare autonomamente la luminosità del display al fine di garantire la visione ottimale dello schermo, la seconda per -ad esempio- disattivare la lettura dei tocchi sul display quando si porta il dispositivo all’orecchio durante una chiamata, o mentre lo si tiene in tasca.
Tutti dati che, in un modo o nell’altro, possono permettere alle applicazioni di studiare le nostre abitudini, i nostri spostamenti, e tanto altro; il problema è che mettere uno switch hardware per ognuno di questi componenti non è decisamente una strada percorribile, soprattutto su un dispositivo mobile.
Purism ha deciso quindi di includere quello che ha definito Lockdown Mode: questa modalità si ingaggia nel momento in cui tutti e tre gli switch hardware vengono impostati su off e, di fatto, rimuove corrente anche al GNSS, all’IMU ed ai sensori di luminosità ambientale e prossimità. Lo smartphone rimane completamente utilizzabile, semplicemente queste componenti vengono fisicamente spente.
La riattivazione di uno solo dei blocchi hardware porterà anche queste 3 componenti interne a riattivarsi.
Il Librem5 quindi, oltre che libero, si sta impostando anche come dispositivo super-sicuro e Purism, che di tutta questa apertura si fa forza, ha già invitato i futuri utenti a verificare (sia lato software che hardware) queste feature.
Cosa ne pensate? Sono feature che, seppur non pensate al mercato generalista, possono spingere ancora di più questo nuovo smartphone libero sul mercato?
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