init

La notizia della pubblicazione della release 1.0 di Shepherd, il sistema di init prodotto dal progetto GNU rischiavamo di perdercela per strada. Il 9 di dicembre 2024, sul sito del progetto è apparso l’annuncio del quale vengono forniti i dettagli, il più rilevante dei quali è quello delle tempistiche: Finally, twenty-one years after its inception...

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Sembra ieri, ma con l’affacciarsi del 2020 si può dire che systemd è ormai in giro da dieci anni! Per l’occasione Phoronix ha avviato un sondaggio, chiedendo l’opinione degli utenti nei confronti della tecnologia: With #systemd soon turning 10 years old since its first release… — Phoronix (@phoronix) December 20, 2019 In maniera forse sorprendente…
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Il 27 dicembre si è conclusa la votazione sulla risoluzione generale (solo gli sviluppatori Debian hanno avuto diritto di voto) riguardo la questione del supporto di vari sistemi Init e systemd.

Qui l’esito e la descrizione del quesito: https://www.debian.org/vote/2019/vote_002

Oltre mille sviluppatori Debian hanno votato. L’opzione vincente è risultata essere: “Option 2 “B: Systemd but we support exploring alternatives” ossia SystemD ma supportiamo lo studio di alternative.

Pubblicata qualche giorno fa la risoluzione generale sulla maling list degli sviluppatori Debian riguardo la tanto chiacchierata questione sui sistemi init e systemd.

Fonte: https://lists.debian.org/debian-devel-announce/2019/12/msg00002.html

Ecco un estratto:

Questo è il primo invito a votare per la risoluzione generale in merito
sistemi init e systemd.
Il periodo di voto inizia il 07-12-2019 00:00:00 UTC
I voti devono essere ricevuti entro il 27-12-2019 alle 23:59:59 UTC

Il seguente scrutinio è per il voto su sistemi init e systemd.

Questo voto (altro…)

Era settembre che scrivevamo di come Debian stesse discutendo al suo interno per decidere se, ed a che livello, si sarebbe dovuta mantenere la libertà di init. Riassumiamo in breve. Sebbene dal 2014 Debian usi di default systemd, finora era possibile scegliere un altro sistema (normalmente il classico sysv) ed avere ancora un sistema stabile…
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Debian “si sta dirigendo verso una nuova risoluzione generale per decidere a quale livello dovrebbero essere supportati i sistemi di init diversi da systemd”, riporta il sito LWN.net.

“Sono assolutamente convinto di aver raggiunto un punto in cui, per rispettare le persone che cercano di lavorare, dobbiamo capire dove siamo come progetto”, scrive Sam Hartman, capo del progetto Debian. “Possiamo o decidere che questo è un lavoro che vogliamo facilitare, o lavoro (altro…)

Quando Debian, con la release Jessie (dell’aprile 2015), decise di usare come init primario systemd, creò molto malcontento: favorevoli e contrari si schierano tutt’ora uno contro l’altro in una vera e propria guerra. Tanto che è nata (almeno) una distribuzione Debian systemd-free: Devuan (di cui abbiamo spesso parlato). In realtà il passaggio non è mai… Read more

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L’init è il processo principale del sistema, che si preoccupa di lanciare e monitorare tutti gli altri processi. Storicamente il più diffuso è SysV, derivato dall’init di Unix, ma da qualche anno systemd è diventato de facto lo standard, presente – e scelto come riferimento – da tutte le distribuzioni più comuni.

La limitazione maggiore dei sistemi basati su SysV è la gerarchia dei processi, ovvero la possibilità di poter definire delle dipendenze tra

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Fino al 2006 il sistema di init delle distribuzioni di Linux aderiva essenzialmente a 2 standard, c'erano le distribuzioni che usavano System V e quelle che usavano il BSD-Style.
Entrambi si appoggiavano al programma "init" e un sistema di script scritti in shell. Non erano molto distanti l'uno dall'altro e chiunque conoscesse un po' di shell scripting era in grado di comprendere velocemente come era costruito il boot del sistema.
Nel 2006, Ubuntu

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