Netflix non è nuova al rilascio in open source di software che ha sviluppato ad uso interno. E si vede dalla sua pagina di GitHub: da tool per interrogare sistemi di Big Data a software di build e delivery, passando da encoder fino alla cattura ed analisi delle metriche, per molte cose la filosofia dell’azienda di Los Gatos è sempre stato “aperto è meglio“.
Recentemente ha rilasciato in open source Titus, il software di gestione dei container che utilizzano internamente. Ma perchè svilupparne uno in casa invece di utilizzare i più conosciuti Kubernetes, Mesosphere DC/OS o Amazon ECS? Beh, diciamo che Netflix utilizza i container da più tempo rispetto al boom di questi prodotti ed il loro carico di lavoro è estremamente alto e settorializzato, al punto che non solo hanno preferito sviluppare internamente una tecnologia che si adattasse al 100% alle loro necessità, ma collaborando con altre aziende a cui si appoggiano, come ad esempio Amazon, hanno fatto si di far evolvere le tecnologie di quelle aziende al punto da generare interi nuovi prodotti che ora offrono ai loro clienti (mai sentito parlare della feature di “IP target groups for Application Load Balancer” fornita da Amazon AWS? Beh, è stata sviluppata a 4 mani con Netflix per risolvere problemi di quest’ultima).
E beh, se il solo nome Netflix non è sufficiente per farvi un idea di quanto possa essere testato questo nuovo prodotto open source, basti pensare che Titus al momento gestisce il lancio di, in media, mezzo milione di container al giorno, e circa 200.000 (si, mila) cluster. Oltre a questo, ruota centinaia di migliaia di virtual machine EC2 (di Amazon) ogni mese per assicurare che il carico necessario sia soddisfatto. Ah, ed il tutto in tre diversi continenti con politiche che gli permettono di migrare in maniera trasparente l’intero traffico da un continente all’altro in 7 minuti senza che le persone a casa neanche si accorgano di quello che sta succedendo.
Insomma, considerando la scala e l’importanza di quello che gestisce, sicuramente Titus è un progetto titanico e ben testato, e sicuramente può essere interessante provarlo. Certo, è molto settorializzato, quindi a meno che voi utilizziate pesantemente l’infrastruttura Amazon (EC2, AWS) per l’erogazione dei vostri servizi, forse potrebbe non essere la soluzione ideale.
Lasciamo a voi l’ardua scelta, nel frattempo in questo post di annuncio potete trovare interessanti spunti su come è stato pensato il progetto.
Buona lettura.
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