Spesso ci capita di parlare di governi in giro per il mondo che, a nostro avviso in maniera lungimirante, sperimentano o passano a tecnologie open source. Ultimamente avevamo parlato di Barcellona, che ha sta abbanndonando il mondo Microsoft in favore di qualcosa di più aperto, ma i cambiamenti non si fermano qui.
La prima notizia arriva dalla Germania dove, soprattutto per la conformità con il GDPR (General Data Protection Regulation) che sarà attivo per tutti gli stati membri della comunità Europea dal 25 Maggio di quest’anno, è stato scelto di sfruttare Nextcloud per la creazione di un cloud e di un ambiente collaborativo privato e totalmente open source. E l’annuncio è seguito dalla notizia che, dopo un bacino di 5.000 utenti di test che stanno utilizzando la soluzione dall’Ottobre 2016, ad ora già 300.000 dipendenti del governo sono stati spostati su questa nuova piattaforma. Maggiori dettagli su questo passaggio potete trovarli qui.
Successivamente è il turno di Israele che, seguendo un’intento già dichiarato nel 2014, sta lentamente modificando il codice del software usato dal governo con licenze open source, il che permetterà a tutti di modificarlo ed utilizzarlo (seppur con il limite del solo sviluppo), così come di segnalare eventuali vulnerabilità. Al momento questa regola si applica al solo portale principale del governo, ma l’amministrazione sta spingendo perchè altri dipartimenti seguano le orme dell’open source. Anche qui, rimandiamo ad un articolo che illustra meglio i passaggi che hanno portato lo stato ad abbracciare queste tecnologie.
Infine è la volta dei nostri vicini inglesi: il Ministero della Giustizia UK ha rilasciato una piattaforma open source per l’analisi dei dati. Costruita in ambiente AWS (Amazon Web Services) e con Kubernetes nel suo cuore, il sistema fornisce un ambiente sicuro per l’esecuzione di software di annalitica (come RStudio o JupiterLab), ed integra un sistema di machine learning per l’analisi del testo.
Che dire, sempre più paesi si stanno muovendo in questa direzione, la speranza è che anche il nostro governo capisca come queste tecnologie possono portare un grosso miglioramento in termini di sicurezza e stabilità nei servizi offerti.
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