Tre motivi per scegliere una distro Linux in ambito programmazione

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Il binomio tra programmazione e Linux è ormai parte dell’immaginario comune. Se di certo esistono molteplici ragioni per scegliere una distro col pinguino, non ultimo il tentativo di resuscitare vecchi PC con Linux, ecco alcuni dei motivi che portano i programmatori a sceglierlo.

La prima ragione riguarda la sua comodità d’uso e le innumerevoli scorciatoie da tastiera di distribuzioni come Ubuntu, che consentono letteralmente di fare qualunque cosa senza neanche sfiorare il mouse.

Questa possibilità si è nel tempo espansa anche ai sistemi operativi desktop di Microsoft e di Apple, ma i nativi di Linux continueranno ad apprezzare la profondità della sua ottimizzazione per questo tipo di utilizzo.

Un altro aspetto molto importante riguarda proprio ciò di cui parlavamo in apertura. Le principali distribuzioni di Linux non hanno requisiti particolarmente impegnativi, ragion per cui è possibile attrezzare una macchina da lavoro sufficientemente fluida e affidabile anche con poco, con qualcosa che magari avete dimenticato in garage da anni a prendere la polvere, al contrario degli stringenti requisiti PC di Windows 11, che di fatto hanno tagliato fuori una corposa fetta di utenza.

Ultimo, ma non per importanza, il fatto che Linux sia basato su UNIX. Nonostante Windows 11 presenti un Layer di compatibilità con Linux con il suo apprezzato Subsystem, moltissimi strumenti di sviluppo sono stati creati con UNIX in mente. Per tale ragione, le loro prestazioni saranno sicuramente maggiori e più ottimizzate su una distribuzione di Linux, soprattutto con PC non particolarmente performanti.

fonte: everyeye

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