Con l'evoluzione della tecnologia e delle architetture si sta progressivamente abbandonando il supporto alle architetture a 32 bit sui sistemi Linux-based.
Se da una parte esistono delle motivazioni valide dell'altra parte abbiamo sempre un po’ di divergenza tra chi in qualche modo non vuole allontanarsi dalle "vecchie" architetture.
Canonical, infatti, porta avanti il discorso riguardante lo sviluppo e la creazione di immagini di sistema a 32 bit già da un bel po’, e con il rilascio di Ubuntu 16.10, previsto per il prossimo ottobre le discussioni si riaccendono.
Dimitri John Ledkov, sviluppatore di Canonical, ha proposto un piano per abbandonare nel modo più indolore possibile la creazione delle immagini di sistema a 32 bit, poiché questo processo è costoso in termini di risorse.
Il progetto di Ledkov sarebbe il seguente:
- Ubuntu 16.10, 17.04, 17.10: il supporto alle architetture a 32 bit continuerà ma a in maniera ridotta. Il team degli sviluppatori continuerà a realizzare il Kernel i386 fornendo il porting delle applicazioni consentendo di eseguire applicazioni legacy su amd64.
Non saranno più rilasciate le ISO desktop e server.
Le uniche ISO a 32-bit che verranno rilasciate saranno le netinstall e quelle cloud. - Ubuntu 18.04 LTS: non verrà più fornito il Kernel i386 e non verranno più fornite le ISO net e cloud a 32-bit. So continuerà a fornire il porting di applicazioni i386 consentendo di eseguirle su sistemi amd64.
- Ubuntu 18.10 e successive: il supporto ai 32-bit sarà dismesso completamente.
Se tutto va secondo i piani questo significa che ad Aprile 2021 cesserà il supporto ai 32-bit su Ubuntu e ad Aprile 2023 gli aggiornamenti di sicurezza sulle LTS.
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