Alla fine è successo. Dopo anni di onorato servizio, lo schermo del Kobo si è rotto. Le crepe e quelle linee nere non lasciano spazio a dubbi. In casi come questo è più conveniente acquistare un ebook reader nuovo piuttosto che sostituire lo schermo, benché questo sia abbastanza semplice da sostituire.
Riguardo la scelta di acquisto ho deciso di non optare per qualcosa di nuovo ma di riprendere un modello della stessa tipologia.
Fra le varie cose che ho sempre apprezzato di alcuni modelli di Kobo è la facilità con la quale è possibile effettuare alcuni piccoli hack, sia hardware che software. Che diventano più facili specialmente se usate una distro GNU/Linux. Vediamo insieme quali.
AUMENTARE LA MEMORIA INTERNA
Molti modelli (come i Kobo Clara, Glo e Nia) hanno lo spazio di archiviazione interno che risiede interamente in una micro SD. Accedervi è facilissimo poiché per staccare il pannello posteriore basta l’ausilio di un plettro da chitarra o le sole unghie.
Ovviamente prima di procedere cercate informazioni su Internet relative al vostro modello (ci sono dei tutorial affidabili su YouTube oppure su siti specializzati nell’auto-riparazione come iFixit). Una volta localizzata la micro SD, sarà possibile estrarla e collegarla al nostro computer con Linux.
La prima cosa che consiglio di fare è creare un’immagine della schedina SD, in modo tale da poterla ripristinare all’occorenza. Il metodo più semplice è utilizzare Dischi (gnome-disk-utility), oppure se preferite il terminale, con il caro vecchio comando dd
.
A seconda dei casi sarà quindi possibile:
- Aumentare lo spazio dell’SD presente: alcuni modelli vengono venduti con 4 GB di spazio interno, ma in realtà hanno una SD di capacità superiore (sarà presente dello spazio non allocato). In questo caso è sufficiente estendere verso destra l’ultima partizione. È possibile usare GParted o un programma simile.
- Sostituire l’SD con una nuova: è stato questo il mio caso. Sempre usando l’utility Dischi, ho ripristinato molto facilmente l’immagine creata in precedenza su una nuova SD da 16 GB. Infine non bisogna dimenticare di estendere la partizione del Kobo, come descritto al punto precedente.
Una volta aumentato lo spazio disponibile, non ci saranno problemi nel salvare nel Kobo file più grandi, come libri in formato PDF con immagini, oppure intere collezioni di fumetti in formato CBR/CBZ.
UTILIZZARE IL DISPOSITIVO SENZA KOBO ACCOUNT
Avere un account collegato al vostro Kobo può essere utile se fate largo uso dello store integrato nel sistema, in modo tale che al primo avvio, appena collegati a Internet, l’account verrà sincronizzato e saranno disponibili tutte le impostazioni salvate e soprattutto i titoli acquistati in precedenza.
Se invece come me utilizzate l’ebook reader soprattutto per leggere una collezione personale di libri archiviati offline, allora la registrazione al primo avvio può essere soltanto una scocciatura. Fortunatamente questo passaggio è facilmente aggirabile. Inoltre in questo modo sarà possibile saltare ulteriori step (fra cui la richiesta di collegarsi subito ad una rete).
È consigliabile eseguire questa procedura ancor prima di reinserire l’SD nel Kobo.
- Bisogna innanzitutto installare SQLite. Procedete in base alla vostra distribuzione. Ad esempio per Debian, Ubuntu e derivate digitate nel terminale:
sudo apt install sqlite3
- Raggiungete la cartella
.kobo
nell’SD (se anziché il terminale state usando il file manager premete i tasti CTRL+H per visualizzarla). - Troverete il file
KoboReader.sqlite
(un database SQLite). Potete aprirlo digitando da terminale:sqlite3 KoboReader.sqlite
Poi nel prompt SQLite:INSERT INTO user(UserID,UserKey) VALUES('1','');
- Adesso potete uscire dal terminale, smontare l’SD e reinserirla nel dispositivo.
Alla prima accensione il Kobo sarà subito pronto e non dovrete registrarvi con nessun account.
Se vi interessano altri hack, potete trovarli in questa pagina.
Enjoy!
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