Secondo alcuni uno dei principali limiti che impediscono la diffusione di sistemi operativi GNU/Linux su larga scala nel settore desktop è, a detta di molti, la mancanza di versioni di determinati software, bisogna però sottolineare il notevole sforzo compiuto dalla comunità, volto a realizzare controparti dei programmi utilizzati, ad esempio, in ambienti Windows spesso ben migliori tanto che presero piede anche in Win.
In alcuni casi, però, non esistono software nativi per Linux in grado di competere con i gusti e le abitudini delle applicazioni disponibili per Windows.
Spesso, bisogna usarli perché costretti dalla azienda o quel programma esiste solo per Windows come nel disgraziato caso delle case costruttrici cantinare di Schede o PC.
WINE
Per tale motivo, da diversi anni è nato il progetto Wine (in italiano Vino).
Erroneamente si pensa che sia emulatore di applicazioni Windows in ambienti Linux.
In realtà si tratta di uno strumento in grado semplicemente di far girare applicazioni orientate ad un utilizzo in combinazione con il sistema operativo del colosso di Redmond all’interno di una qualunque distribuzione Linux. Il trucco, permesso dalla potenza Linux, è che mettendo a disposizione le API di Windows, le applicazioni avviate tramite Wine siano in grado di funzionare grosso modo come se stesse girando su di un sistema operativo di Redmond.
Tutto ciò che fa Wine, dunque, è fornire una base di supporto alle applicazioni da eseguire, in combinazione/tramite con l’ambiente grafico X11 e il Kernel Linux.
Al momento, sono davvero tantissime le applicazioni in grado di funzionare in maniera più o meno totale in ambienti Linux tramite Wine, e tra questi figurano anche software di un certo calibro, quali ad esempio Adobe Photoshop o Microsoft-Office o videogiochi come The Sims 3 o Half-Life 2.
Certo che Gimp, Libre-Office 4, Lincity e Cube sono molto più potenti e versatili, ma è giusto rispettare i gusti della gente.
Pensate che Wine è tanto potente che permette pure al malware (virus) di funzionare, dunque state molto attenti su cosa installate!!!
Vediamo dunque come installare Wine all’interno della propria distribuzione, e utilizzarlo per fa girare applicazioni Windows in Linux.
Per completezza va detto che esistono numerosi pacchetti derivati da Wine come Bordoux e Cedega che sono molto più completi,comodi e potenti ma questo vi costa 10$ – 20$ e oltre.
Installazione di Wine
Per prima cosa consiglio d’installare q4wine, una utilità per Wine. Per installarlo premete questo One-click offerto da DeltaFox dovrebbe anche scaricarvi per dipendenze tutto il pacchetto Wine!
https://sites.google.com/site/norfeodf/guide-opensuse-linux/installazione-programmi/one-click-install/q4wine.ymp?attredirects=0
Per installare Wine ultima versione, è sufficiente seguire le guide di
http://www.winehq.org/
Oppure da yast->gestione pacchetti e segnare tutto quello che riguarda wine o il gruppo wine.
Oppure da terminale:
sudo zypper -install wine |
La pagina di download ufficiale di Wine offre inoltre il pacchetto precompilato per Opensuse, con tanto di suggerimenti per l’installazione:
Rimandiamo dunque a tale pagina per sapere come installare Wine con la propria distro.
Esiste poi la tradizionale via dell’installazione tramite sorgenti, compatibile con ogni distribuzione e per fare ciò, colleghiamoci a questa pagina e scarichiamo l’ultima versione stabile rilasciata. Al termine del download, posizioniamoci con il terminale all’interno della directory in cui è stato scaricato il pacchetto, come utente root, lo estraiamolo con:
tar -xvf wine-x.x.x.tar.bz2 |
Dove al posto di x.x.x è necessario inserire il numero della versione prelevata dai mirror di Wine. Per avviare la compilazione e l’installazione è sufficiente eseguire i tre seguenti comandi, uno dopo l’altro:
./configure $ make depend # make install |
Configurazione di Wine
Al momento dell’installazione, Wine posizionerà i file di configurazione all’interno della directory:
/home/nomeutente/.wine
Ovvero dell’utente che ha installato il pacchetto.
Attenzione che la cartella “.wine” è invisibile.
Per poter accedere alle impostazioni di Wine, è possibile utilizzare il comando winecfg, che avvierà una finestra di dialogo con la quale configurare al meglio le principali impostazioni di Wine.
Illustrazione 1: Winecfg: la configurazione di Wine
In questo modo è possibile configurare i dispositivi che utilizzerà ed il loro percorso: Wine, infatti, creerà una directory che userà come hard disk principale, montandolo di default sotto l’unità “C:” utilizzando uno schema per percorsi e cartelle sulla base di quello utilizzato da Windows.
Per tale motivo, al termine dell’installazione di ogni applicazione, tutti i file saranno localizzati all’interno del percorso ~/.wine/drive_c
Dunque accessibili tramite un comune file manager, ma per i programmi Windows diventerà magicamente “C:\”
Tramite winecfg è possibile selezionare le librerie e importarne di nuove, gestire la configurazione audio, impostare un tema grafico per rendere le applicazioni avviate simili al proprio ambiente desktop o alla loro versione per Windows, persino i parametri della scheda video per poter utilizzare una risoluzione diversa o migliorare la resa grafica, e anche semplici opzioni mirate alla personalizzazione di Wine.
Le impostazioni predefinite, nella maggior parte dei casi, sono sufficienti all’esecuzione di una qualunque applicazione tramite Wine. Consiglio di lasciarle inalterate.
Avviare un’applicazione in Wine
Siamo giunti dunque alla fase finale: avviare l’applicazione desiderata tramite Wine.
L’esecuzione in sé è molto semplice, ed è sufficiente lanciare il comando:
$ wine programma.exe |
dove programma.exe è il nome del file da avviare, sia esso un semplice eseguibile o un file per l’installazione dell’intera applicazione. Dunque .com, .bat, .pif, ecc…
In quest’ultimo caso, al termine dell’installazione i file del programma saranno localizzati, all’interno del percorso
~/.wine/drive_c/
Dunque bisognerà capire dove è finito il file eseguibile necessario per lanciare l’applicazione per avviarlo tramite Wine con il comando appena proposto.
Nota: Per evitare i malware che possono sfruttare Wine molti rinominano “wine” in “xwine” o simili.
Esistono diversi parametri che è possibile aggiungere al precedente comando per migliorare l’esecuzione: tra questi, uno dei più utilizzati è –winver, seguito da una stringa di caratteri volta a specificare la versione di Windows da simulare. I valori possibili sono: win95, win98, win2000, winme, nt351, nt40, win2000, winxp, win20, win30 e win31,
Se non specificato l’applicazione sarà stratta come Windows NT, Vista, Seven, 8.
Nota: win20, win30 e win31 corrispondenti al Windows 2.0,3.0,3.1 non sono ben sopportati e si pensa di eliminarli nelle versioni future gestendoli con un Plug-in apposito.
Un’altra opzione molto utile è –debugmsg, che consente d’indicare il livello di messaggi di debug da visualizzare (errori, warning, ecc) se il programma non vuole funzionare e i parametri che in questo caso è possibile specificare sono tantissimi! È possibile trovare un elenco completo sulle pagine di man (man wine).
Esempio: Vogliamo far visualizzare tutti i messaggi di warning la sintassi sarà:
$ wine --debugmsg warn+all file.exe |
In conclusione, ricordiamo che Wine è uno strumento che non assicura al 100% la compatibilità delle applicazioni Windows ma solo del 99%, in quanto si tratta comunque di software sviluppati per girare in ambienti notevolmente diversi da una distribuzione Linux.
Anche una volta installato/avviato, un programma che utilizza Wine per girare potrebbe essere privo di qualche funzionalità, o del tutto inutilizzabile. Per conoscere a priori il grado di compatibilità delle applicazioni fin’ora testare, suggeriamo uno sguardo all’AppDB di Wine, ricco, dettagliato e pieno di suggerimenti.
Ciaooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
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